“Tutte le ipotesi sono al vaglio. È chiaro che si tratta di un delitto molto grave, che si iscrive in una lunga sequenza di delitti che infestano il Gargano da tanti anni. Vanno inquadrati i contesti e naturalmente anche le parentele”. Così Francesco Giannella, procuratore aggiunto e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Bari, ha risposto ai giornalisti riguardo l’omicidio di Bartolomeo Pio Notarangelo, ucciso in un agguato apparentemente mafioso nelle campagne di Mattinata, nel Foggiano.
Notarangelo era il cognato di Andrea Quitadamo, collaboratore di giustizia insieme al fratello Antonio. Giannella, intervenuto a Manfredonia durante un evento sulla mafia organizzato dal Rotary Club, ha sottolineato: “La cittadinanza deve essere attenta, non pessimista. Il lavoro svolto negli ultimi anni, soprattutto dopo la strage di San Marco in Lamis del 2017, è stato enorme e i risultati sono visibili. Ci sono processi e numerosi arresti. Molti componenti dei vari clan sono stati assicurati alla giustizia e il numero crescente di collaboratori di giustizia testimonia l’efficacia della pressione dello Stato”.
Giannella ha concluso evidenziando l’importanza del contributo della cittadinanza: “I collaboratori di giustizia forniscono un grande apporto, ma è fondamentale anche il sostegno della popolazione”.
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