La V Commissione regionale ha affrontato nuovamente il tema dell’ampliamento della discarica in zona “La Chianca”, gestita da ManduriAmbiente SPA. Michele Mazzarano, presidente della commissione, ha sottolineato come ai pareri tecnici e negativi espressi da ARPA, precedentemente assente, si aggiungano ora considerazioni di carattere politico.
“La zona è già satura a causa della presenza di molteplici impianti che rappresentano un rischio ambientale e sanitario in un’area densamente popolata – ha dichiarato Mazzarano -. I pareri negativi di ASL, ARPA e del Comune di Manduria impongono una decisione chiara: non concedere l’autorizzazione per il sopralzo della discarica. L’ampliamento comporterebbe un aumento dei rifiuti anche da altre province, aggravando ulteriormente la situazione per il territorio e la salute dei cittadini”.
Perplessità condivise anche dal consigliere regionale di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia, che ha ribadito l’urgenza di riconsiderare l’autorizzazione all’ampliamento. “Arpa Puglia, Comune di Manduria e ASL hanno confermato il loro parere negativo. La comunità è fortemente preoccupata, già afflitta da emissioni odorigene e situata in un territorio già compromesso dal punto di vista sanitario e ambientale. Alla luce di questi pareri, ho formalmente richiesto all’assessore all’Ambiente di rivedere la decisione,” ha affermato Di Cuia.
Anche Antonio Scalera, vicepresidente della V Commissione e consigliere regionale de La Puglia Domani, ha espresso forte opposizione all’ampliamento. “L’audizione dei vertici ARPA ha confermato il parere negativo. L’area ha già subito una sopraelevazione di 8 metri e ora se ne chiede un’altra. Alla luce dei pareri negativi di ARPA, ASL e Comune di Manduria, la Regione Puglia e l’assessorato all’Ambiente devono esprimere parere negativo alla richiesta di ampliamento della discarica. Continuerò a sostenere i cittadini manduriani affinché questa ferita venga evitata.”
Marco Galante, capogruppo del M5S, ha aggiunto ulteriori preoccupazioni e la necessità di una decisione politica immediata. “Dopo aver ascoltato tutti gli enti preposti, è ora di prendere una decisione politica. Il consiglio comunale di Manduria ha già detto no. Dobbiamo ascoltare il grido di dolore del territorio, già segnato dall’impatto ambientale e dalle emissioni odorigene. Non possiamo rimangiarci le rassicurazioni date nel 2021 sul fatto che la discarica sarebbe stata dismessa una volta esaurita la capacità volumetrica. La provincia di Taranto non è la discarica della Puglia,” ha concluso Galante.
La questione rimane aperta, ma il coro unanime dei rappresentanti regionali sembra indicare una strada chiara: proteggere il territorio di Manduria da ulteriori impatti ambientali e sanitari.
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