Per difendere le campagne assediate dai cinghiali e tutelare i cittadini, la Coldiretti scende in campo in tutte le regioni con una serie di mobilitazioni a partire dal 18 giugno per circa un mese. Chiede di applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica.
Martedì prossimo si parte da Milano e Cosenza, dove migliaia di agricoltori scenderanno in piazza davanti alle Regioni per chiedere un cambio di passo sulle politiche relative ai piani di contenimento degli ungulati, sino ad oggi dimostratesi inefficaci. Ma sono tanti gli appuntamenti che toccheranno tutti i capoluoghi del Paese, Sardegna e Abruzzo già a giugno prima di arrivare via via in tutte le altre regioni.
Nei piani delle Regioni dovrà essere previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie, a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette. Fondamentale contenere una emergenza nazionale con 2,3 milioni di esemplari liberi di muoversi sul territorio italiano, con un impatto devastante sulla produzione alimentare.
Le situazioni più critiche, rileva Coldiretti, si riscontrano in Calabria, Lazio, Puglia e Toscana, ma il problema interessa ormai tutta Italia, con danni ai campi per 200 milioni; tra l’altro, sono pochi indennizzi che arrivano senza coprire mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso. Per fare un esempio, un produttore di vino pregiato che ha avuto la vigna devastata da cinghiali si vedrà risarcire solo il valore dell’uva.
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