Via libera alla separazione delle carriere dei magistrati. Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. L’approvazione della riforma della Giustizia, più morbida rispetto a quanto prospettato all’inizio, è stata salutata da un applauso. Soddisfatto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “È un provvedimento epocale, che si articola su tre principi fondamentali: il primo è la separazione carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, gli altri sono la composizione e la elezione del Csm”, ha spiegato Nordio in conferenza stampa.
“Dietro a separazione carriere ragione tecnica e politica”
“La separazione delle carriere non è soltanto una ottemperanza politica nei confronti dell’elettorato che ci ha dato il mandato di attuare questa riforma, e al quale elettorato abbiamo l’obbligo di rispondere in questo modo, ma è anche una ragione tecnica, strutturale e dogmatica giuridica perché un processo accusatorio come quello che ha voluto Vassalli non può reggere sulle fondamenta di una Costituzione che era stata scritta quando era vigente invece il processo inquisitorio voluto da Mussolini. Quindi una ragione tecnica e una ragione politica”, ha dichiarato il ministro della Giustizia.
“Con riforma si interrompe degenerazione correntizia”
“Il secondo punto della riforma è la composizione e elezione del Consiglio superiore della magistratura: questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, non solo a detta mia o altri esponenti della maggioranza ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste” che non hanno portato a “rimedi a quelli della degenerazione correntizia – ha aggiunto Nordio -. Interrompere questo legame” che “ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio”.
“Il pm resterà indipendente dall’esecutivo”
“La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, ed è composta dalla magistratura della carriera giudicante e da quella della carriera requirente”. Così il guardasigilli, leggendo l’incipit della riforma della giustizia approvata in Cdm. “Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi – ha aggiunto -, gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante”.
Salvini: “Via politica dai tribunali e correnti dal Csm”
“Via la politica dai Tribunali e le correnti dal CSM, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!”. Questo il commento al via libera alla separazione delle carriere dei magistrati da parte del vicepremier e ministro Matteo Salvini.
Mantovano: “Non scontato che serva referendum su giustizia”
“Non darei così per scontato che si arrivi al referendum, nel senso che se vale l’adesione alla sostanza che viene proposta dal governo e se vi sarà un confronto nel merito in Parlamento di fronte a un testo che certamente non è blindato ma aperto al contributo dell’intero Parlamento, non è così certo che si arrivi al referendum. Facciamo un passo alla volta”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano.
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