“Sul SIN di Taranto bisogna fare sul serio, non abbiamo tempo da perdere e non va illusa ancora la comunità”. Con queste parole di profondo rammarico, il Sindaco di Taranto ha commentato il tavolo tecnico interlocutorio convocato dalla Regione Puglia sulla richiesta di deperimetrazione del SIN di Taranto.
“Qui non si tratta di rimodulare di corsa e banalmente le briciole e i progetti secondari della precedente programmazione. Si devono assicurare le risorse per una vera caratterizzazione di alcune aree e scegliere un approccio strategico. Altrimenti è pura teoria parlare di riconversione dell’ex Ilva e di avvio della ZES, oppure di rilancio del porto.”
“Delle due l’una – ha proseguito il sindaco –: o le aree produttive sono talmente compromesse da richiedere una dotazione di almeno 5 miliardi di euro per le bonifiche straordinarie di circa 12 mila ettari tra terra e mare dell’area ionica, sempre che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica applichi limiti e parametri di legge in modo uniforme in tutto il Paese, e non approcci solo conservativi e discrezionali. Oppure, se simili risorse non esistono e i dati scientifici non sono così definiti, si deve lavorare per l’esclusione dai vincoli di quasi metà di quel SIN, disegnato con grande approssimazione e senza fondamento.”
“Rivisitazioni solo estetiche non ci interessano, non servono a nessuno. Mi chiedo, per esempio, se il nostro porto è interamente ricadente nel SIN, con grave danno di competitività e difficile gestione delle concessioni, perché gli altri porti italiani non devono sostenere analoghi vincoli? Saremo dunque chiamati a ricorrere in sede giudiziale contro questa asimmetria? E cosa accadrebbe quando dovessimo restituire aree ex Ilva a città e porto, se non si applicassero criteri specifici per Taranto?”
“Insomma, più che un tavolo meramente tecnico, occorrerebbe una urgente cabina di regia istituzionale. Mi spiace anche molto non aver visto al tavolo la componente politica della Regione Puglia, che so essere vicina al tema della transizione di Taranto. Evidentemente non è chiaro a tutti l’impatto del SIN sul futuro di Taranto e del suo sistema di imprese.”
“Non mi resta che auspicare – ha concluso il sindaco – che il Governatore Michele Emiliano voglia avocare a sé la questione e porla ai più alti livelli istituzionali.”
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