(Di Lorenzo Ruggieri) Il risultato dello Iacovone non ha scalfito i sogni del Taranto. Nonostante l’iniziale svantaggio, la compagine rossoblù cercherà di ribaltare il risultato al ‘Menti’ di Vicenza, contro la favorita squadra di Vecchi.
Nel calcio, però, mai dire mai, come ammesso dal tecnico Ezio Capuano nel corso della conferenza stampa di presentazione della sfida: “Se non ci credessimo, saremmo già in vacanza. Servirà un’impresa, ma nel calcio non c’è nulla di impossibile. Stiamo preparando il match in maniera diversa rispetto all’andata, consapevoli delle difficoltà ma cercheremo in tutti i modi di continuare a stupire e passare il turno”.
Motivazioni: “A livello mentale ed emozionale potrebbe essere facile preparare la partita. Al termine del match d’andata ho visto i miei ragazzi con le lacrime agli occhi. Ho detto loro che un entusiasmo del genere allo Iacovone non si vedeva dai tempi di Taranto-Catania di 22 anni fa. Al termine della sfida di martedì, però, dagli spalti sono piovuti solo applausi. Abbiamo fatto qualcosa di impensabile, tra mille difficoltà. Anche domani saremo scortati da tantissima gente, davanti a un pubblico importantissimo come quello di Vicenza e contro una squadra allenata da un ottimo tecnico. Sarà una bella partita, entusiasmante. Lotteremo fino all’ultimo secondo per non tornare a casa con qualche rimpianto”.
Formazione: “Quando sei costretto a vincere devi fare scelte diverse, come all’andata. Varierò qualcosa in base a quanto visto l’altro giorno. Non saremo una squadra garibaldina, andremo avanti con le certezze che ci hanno già spinti verso un’impresa. Per esempio, potremmo scendere in campo con il 4-2-3-1: schiererò chi starà meglio fisicamente, anche a scapito di qualche giocatore fortissimo”.
Gara d’andata: “Il Vicenza è venuto a Taranto con un baricentro basso, pronto poi a ripartire. La partita, però, è stata stappata da un errore clamoroso di Orlando, il quale si è preoccupato di Della Morte sul corner e non ha seguito la linea. Abbiamo avuto diverse occasioni e mantenuto il possesso palla per il 68%. Siamo rimasti in partita fino alla fine, senza farci travolgere”.
Zero gol nei playoff: “L’attaccante non deve cercare il gol, lo deve trovare. In queste tre partite ci siamo andati vicini per 9 volte, fallendo per superficialità o per meriti del portiere avversario. Questo, però, non deve portare a uno stato di ansia”.
Ambiente Taranto: “Sul campo ho compiuto un’impresa indimenticabile, ma ho stravinto anche fuori. Quando sono arrivato non si parlava di calcio, mentre ora ho ridato senso di appartenenza alla città, anche grazie al presidente Giove. Ho ritrovato una delle città più belle d’Italia, colpita e offesa in maniera indegna. Ho onorato Taranto contro tutto e tutti: questa città non può stare più di 30 anni senza Serie B. La lunga assenza dalla cadetteria, però, deve portare a qualche domanda. Ora si respira un’aria diversa e tutti dovrebbero ragionare sull’onda di questo entusiasmo”.
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