Lo “spareggio” lo vince Umana San Giobbe Chiusi, al termine di una partita sulla quale Hdl Nardò Basket non riesce mai a mettere le mani. Troppi errori (un incredibile 6/28 da 3, oltre a 14 palle perse), troppe disattenzioni, troppa poca voglia di mordere da parte dei granata, contro avversari più volenterosi e concreti.
Un grandissimo Stefanini (35 punti) passeggia su un Toro troppo brutto per essere vero. I senesi vincono e accorciano a due sole lunghezze il ritardo in classifica. Il tesoretto di partenza non c’è più, perché San Giobbe deve recuperare una partita.
Il primo quintetto granata è Parravicini, Baldasso, La Torre, Stewart jr. e Iannuzzi. La sorpresa è proprio la presenza in campo del centro di Avellino, infortunatosi nella trasferta di Cremona del 6 aprile scorso. La novità sull’altro fronte, invece, è il rientro di Gaddefors (non c’è Heinonen).
L’avvio è della Umana che con Jerkovic e Dellosto fissa un primo gap di 8 punti (12-4), complice anche la solita mira di Nardò, molto rivedibile, dal perimetro (0/5). Dal time out di Dalmonte escono Smith, Nikolic e Ferrara. Chiusi, però, continua a bombardare dall’arco, la differenza tra le due squadre sin qui è questa. Qualcosa Hdl riesce a recuperare, ma servirebbe come l’aria un minimo fatturato dalla linea dei 6,75 (0/8). Nel finale entra anche Ceparano. Il bilancio del primo quarto è 18-14.
È Nikolic, finalmente, a rompere il ghiaccio dalla distanza. Due liberi di Smith riportano Nardò a un possesso dagli avversari (23-21), ma Bozzetto e Visintin spengono subito gli ardori degli ospiti. 5 punti consecutivi di Smith consentono al Toro di sorpassare Chiusi per la prima volta nel match (28-29), stavolta il time out è di coach Bassi.
È chiaro che dalle mani del numero 3 newyorkese passa molto del destino dei granata. Dellosto e Jerkovic firmano un nuovo strappo dei toscani (38-34), approfittando di errori al tiro e di qualche amnesia difensiva di Nardò. Il finale di frazione è nervoso, un tecnico per parte alle panchine, ma Hdl riesce a colmare lo svantaggio e Stewart jr. fa il 39-39 di metà partita.
Chiusi riparte con il piede sull’acceleratore (+5). L’ex Jerkovic sembra decisamente in giornata, ma si macchia del quarto fallo che costringe Bassi a richiamarlo in panca. Il Toro non riesce proprio a interrompere la serie di piccoli passaggi a vuoto, che facilitano il compito di San Giobbe. Esce Baldasso, entra Smith. Parravicini timbra da fuori, ma Chiusi sembra avere una manovra un po’ più lucida ed efficace.
In ogni caso, c’è da soffrire. Gli ospiti ricuciono di nuovo (52-53). Sull’asse Smith-Stewart jr.-Ferrara Nardò taglia la difesa di Umana, prima di un nuovo pasticcio granata. Nuovo tecnico alla panchina per un fallo fischiato a Nikolic, Stefanini ne infila 4 dalla lunetta, poi va a segnare da lontanissimo per un nuovo +5. L’unico problema di Bassi in questa fase sono i falli (4 di Jerkovic e Gaddefors). Il terzo quarto si chiude 62-57.
Servirebbe uno scatto d’orgoglio, la posta in palio è altissima. Visintin scippa un pallone a Smith e va a segnare (+7), Nardò continua a provarci dall’arco, ma non è serata. Nonostante tutto, per l’ennesima volta Hdl recupera lo svantaggio (66-66). Si va avanti testa a testa, ma non è una pallacanestro bellissima. Tilghman segna dall’angolo, Stefanini va in lunetta e fa tris. È un tentativo di fuga, che Visintin rende abbastanza serio (77-70) a 4’17” dalla sirena.
Nardò fallisce azioni d’attacco a ripetizione, il match sfugge lentamente dalle mani. Un film già visto. Stefanini segna ancora dalla distanza, partita strepitosa la sua, emblema di una squadra decisamente più fresca di gambe e di testa. Gli ultimi 120 secondi sono accademia, il Toro è incapace di reagire. Vince meritatamente San Giobbe 87-77. Lo scivolone toscano è una batosta. Più sul morale che sulla classifica, ma la squadra vista stasera disegna una striscia di dubbi e preoccupazioni.
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