L’obiettivo era quello di chiudere bene davanti alla propria gente e lo si è raggiunto, adesso però in casa Fidelis Andria la testa è già inevitabilmente rivolta al prossimo step, all’attesissima semifinale playoff. Il 2-1 inflitto alla Gelbison al Degli Ulivi, nell’ultima di campionato, è stato utile anche e soprattutto per ritrovare un pizzico di autostima smarrita dopo la sconfitta di Manfredonia. Scaringella ha scelto di dare spazio ad alcuni giocatori che avevano visto meno il campo in precedenza ottenendo in questo senso risposte preziose da quasi tutti; fondamentale, inoltre, l’aver ritrovato il miglior Nicola Strambelli che, messo alle spalle il breve periodo da fuori rosa, ha fatto ingresso in campo nella ripresa e dopo pochi istanti si è conquistato e ha poi trasformato il rigore del provvisorio 2-0.
Un recupero essenziale in vista di quello che adesso diventa il crocevia della stagione, l’incrocio più importante di tutti, la sfida del Giovanni Paolo II contro il Nardò che ha chiuso il suo campionato in terza posizione con quattro lunghezze in più rispetto ai biancoazzurri. Serve la più classica delle partite della vita, al cospetto di un avversario sconfitto nettamente per 3-0 al Degli Ulivi ma uscito vincitore per 1-0 dal confronto di ritorno in terra salentina. Lo svantaggio nel piazzamento finale in graduatoria impone ai federiciani di giocare con un solo risultato a disposizione, ma a questo punto non c’è nulla da perdere. Doveroso ragionare un passo alla volta, senza soffermarsi troppo a riflettere sull’effettivo valore di questi playoff in ottica Serie C, anche perché nel calcio non si sa mai. Si scende in campo domenica, ma in città già da adesso non si parla di altro.
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