ORIA – È completamente abusivo il capannone di contrada Salinelle di Oria dove, lo scorso marzo, andarono a fuoco cinque supercar – due Ferrari, due Mercedes e una Porsche – di proprietà di un imprenditore di Manduria. Il comune ha intimato alla proprietaria, una donna del Borgo Federiciano, di procedere entro 90 giorni al ripristino dello stato dei luoghi mediante demolizione.
In caso contrario, sarà lo stesso ente ad agire. I cinque bolidi, valore stimato in circa un milione e mezzo di euro, andarono distrutti in un violento incendio causato, questa la tesi dei carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e della stazione di Oria sul posto quella notte insieme ai vigili del fuoco, da un malfunzionamento dell’impianto elettrico.
Supercar in fiamme: nessun dolo
I militari, insomma, hanno escluso una matrice dolosa e, quindi, il coinvolgimento di terzi. Tutto sarebbe partito da una presa di corrente cui era “collegata” una Ferrari ibrida. Di tutt’altro avviso, invece, la proprietaria del capannone e un suo familiare che, ai carabinieri, raccontarono la presenza di un foro nelle mura della struttura e, pure, del ritrovamento di un accendino. Segni, a loro dire, del tentativo di un sabotaggio architettato da ignoti. Sulla vicenda, di cui è stata informata anche la Procura di Brindisi, proseguono gli accertamenti degli investigatori dell’Arma. Il titolare delle supercar, imprenditore residente al Nord Italia che poteva vantare una collezione da sogno – una Ferrari 296 GTB ibrida e una SF90 Spider, una Porsche Carrera 911 GTS, una Mercedes SL63AMG e una rarissima Mercedes SL del 1957 parcheggiate nel capannone a mo’ di garage – è completamente estraneo ai fatti.
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