“Gli scandali che hanno riguardato la Regione Puglia hanno rappresentato un grande dolore per me, perché hanno sporcato l’immagine della regione. Si è abusato della metafora della Primavera pugliese e abbiamo tutti avuto la sensazione di una gelata”. Lo ha dichiarato Nichi Vendola, ex governatore della Puglia e presidente di Sinistra Italiana.
”Era necessario l’azzeramento della giunta regionale, non da affrontare con una logica aritmetica. Di fronte a una vicenda così dolorosa, che metteva in vetrina una sequenza di mala politica inquietante, l’azzeramento della giunta era un atto di assunzione di responsabilità necessario e avrebbe meritato parole all’altezza”, ha aggiunto Vendola.
”Bisognava chiedere scusa ai pugliesi, avere l’umiltà di assumersi una responsabilità e non di scansarla continuamente – prosegue Vendola -. Questo avrebbe permesso di aprire un discorso sincero su ciò che non funziona. Emiliano, però, ha scelto un’operazione (mini rimpasto della giunta, ndr) burletta rispetto alla pesantezza della situazione e questo crea un motivo di rottura. Il Pd in Puglia dovrebbe essere capace in prima persona di esprimersi in passaggi così difficili, invece sembra prigioniero politico e questo per noi è sgradevole”.
Su Antonio Decaro: “Abbiamo affetto e stima nei suoi confronti, ma se potessi fare una critica a una persona che considero un fratello, riguarda la difficoltà di rendersi autonomo politicamente”.
Vendola ha ribadito il proprio sostengo al candidato sindaco Michele Laforgia, sostenuto da Convenzione e M5S. “Abbiamo sempre considerato Laforgia un riferimento di tutto il mondo progressista, delle battaglie decennali per la legalità. Quindi, non possiamo che stare da questa parte, con la convinzione che si compirà nell’unità che sarà nell’attività di governo”.
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