FRANCAVILLA F.NA – Due intere settimane di lavoro per ricaricare le pile e giocarsi una finale, tra andata e ritorno, che vale tutto. Il mondo Francavilla, e tutto ciò che ruota intorno alla sua orbita, ha impresso nella memoria due date: 12 e 19 maggio. Lo spareggio playout, oltre a essere un derby e di per sé già infuocato di suo, si gioca anche contro la peggior avversaria possibile: un Monopoli che conosce alla perfezione i segreti della Virtus, guidata dal tecnico che probabilmente ha regalato una delle stagioni più esaltanti di sempre nella storia professionistica del club.
E, a proposito di tecnici, sarà anche Villa contro Taurino: amici e fratelli a confronto, mai nemici se non per 90 (in questo caso 180) minuti. Emblematico l’abbraccio alla Nuovarredo Arena nel derby di fine febbraio, tra ex compagni di squadra e vicini di villa al mare. E poi due società lungimiranti, tra le più longeve di questa Serie C, piacevoli e importanti costanti del panorama della terza serie, non abituate – e lo dice la storia recente – a doversi giocare la salvezza dopo anni e anni, anche di incroci, nei playoff.
Un Francavilla che arriva alla fase finale con l’obbligo di dover vincere nel risultato complessivo rispetto al Monopoli – considerato il peggior piazzamento in classifica – e che, però, sembrerebbe aver trovato la quadra almeno negli interpreti. . Il 3-5-2 di Villa ha ormai il certificato di garanzia con il trio difensivo Dutu-Monteagudo-Gasbarro, le chiavi della regia affidate a Laaribi, Biondi e il ritrovato Ingrosso sulle corsie laterali oltre ad Artistico in avanti. Da valutare le condizioni di Polidori, uscito malconcio a Potenza e tormentato come non mai dagli infortuni: Neglia, a questo punto, si candida per essere il partner definitivo del capocannoniere della squadra.
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