«A Taranto è difficile fare impresa e questo problema Casartigiani Taranto, purtroppo, l’ha già annunciato mesi addietro». È quanto dichiara Stefano Castronuovo, coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, a proposito dei dati commentati da Vincenzo Cesareo, presidente della Camera di commercio di Brindisi-Taranto. Rguardano l’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle aziende, condotta da InfoCamere e per conto dell’Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane.
La situazione del comparto artigiano è allarmante: nel primo trimestre del 2024, nella provincia di Taranto sono state 158 le attività a iscriversi al Registro delle Imprese, contro le 207 che hanno chiuso i battenti. Il saldo, ovvero la differenza tra i due dati, è di 49.
“Le imprese esistenti fanno fatica a risollevare la china, annaspano tra un sostegno regionale e l’altro – prosegue Castronuovo -. Il numero delle start up, invece, è diminuito principalmente perché i giovani imprenditori non riescono a fare fronte agli innumerevoli cavilli burocratici. Dinamiche che non ripongono a favore del futuro, le cui prospettive appaiono poco chiare e incerte”.
Mesi addietro, Casartigiani Taranto ha proposto la creazione di un tavolo permanente che tratti da vicino la vertenza Taranto. Le annose problematiche come la carenza di adeguate infrastrutture (ovvero la Regionale 8, la Statale 100 o la SS Bradanico-Salentina) e la mancanza di un’alternativa alla monocoltura dell’acciaio incidono inevitabilmente sulla sopravvivenza delle imprese.
Motivo per cui, la città di Taranto non può essere trattata come un problema isolato, piuttosto come snodo strategico nell’assetto produttivo dell’intero Paese: «Auspichiamo che questo coordinamento venga istituito al più presto, perché non possiamo più attendere. Un luogo di confronto in cui le istituzioni, i sindacati e le associazioni di categoria possano misurarsi e in cui si monitori il percorso dei progetti e dei cantieri, evitandone la sospensione”, aggiunge Castronuovo.
Tavolo che la Regione Puglia dovrebbe attivare e invece a detta di Casartigiani Taranto si sta rivelando completamente assente: ”Taranto ha bisogno, peraltro, di incentivi e sostegni specifici: siamo fortemente preoccupati perché il tempo incalza e l’inerzia potrebbe il secondo trimestre che, potrebbe rivelarsi peggiore del precedente”, conclude Castronuovo.
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