“Se oggi siamo qui e viviamo in un Paese libero e democratico è grazie a chi ha sacrificato la propria vita per lasciarci un Paese libero dal nazifascismo. La piazza di oggi è dell’Italia unita antifascista. La Festa della 25 aprile è sempre un esercizio importante per la memoria della Resistenza, soprattutto per raccontare a chi nasce oggi da dove veniamo. I valori incarnati dalla Liberazione, e non della libertà come continua ostinatamente a dire la destra italiana, sono alla base dell’Italia di oggi”. Lo ha detto Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito Democratico, durante il corteo Anpi di Roma.
“Questa piazza, partecipata anche da tanti giovani, non è solo per dire mai più al fascismo del ventennio, ma a tutti i fascismi striscianti che si ripropongono nella società di oggi. Fascismi che vengono già espressi da alcuni regimi nel mondo e sono cavalcati da leadership di destra celate da uno pseudo conservatorismo che alimenta sempre più lo scontro sociale. Le forme attuali di fascismo sono l’intolleranza verso chi la pensa diversamente, il no ai diritti civili e umani, così come la cancellazione dei diritti sociali, il bavaglio alla stampa libera e per restare sui temi dei dibattiti attuali in Parlamento ne sono la dimostrazione l’intervento vergognoso sulla legge 194 e i tentativi di limitare le libertà delle donne di decidere sull’aborto e sul proprio corpo, l’insofferenza verso le forme di controllo del Parlamento sul governo esplicitato da un Def per la prima volta senza numeri reali, fatto per nascondere la verità sulle loro intenzioni di politica economica sui tagli a sanità e scuola che per la destra vanno privatizzate”, ha aggiunto Boccia.
”Per non parlare dei fili spinati che sono l’unica ricetta della destra in Italia e in Europa sull’immigrazione. Sono tutti sintomi di una cultura strisciante postfascista che il PD contrasta profondamente. E, in ogni caso, ogni anno qui si rinnova con grande passione civile la memoria di chi celebra l’anniversario della Liberazione per ricordare la liberazione del Paese dal regime fascista e dall’occupazione nazista dell’Italia durante la Seconda guerra mondiale”.
”La Festa del 25 aprile è anche l’anniversario della Resistenza ed è dedicata al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del Paese. Anche per questo la premier Meloni e tutto il suo partito non riesce a chiamarla con il suo nome: festa della Liberazione! Presidente Meloni questa non è una festa di partito come la chiama lei, definendola festa della libertà. Questa è la festa della Liberazione che ha dato all’Italia questa bella Costituzione antifascista che gli italiani non vi permetteranno di cambiare”, ha concluso Boccia.
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