Il 17 luglio si inaugura il Festival della Valle d’Itria nell’edizione che festeggia i suoi primi 50 anni. Presentato a Milano il programma con un calendario di 21 giorni ricco di eventi, dal 17 luglio al 6 agosto 2024.
Il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca tocca il traguardo della cinquantesima edizione con un calendario di 21 giorni ricco di eventi, dal 17 luglio al 6 agosto 2024. Con tre titoli d’opera, concerti, incontri, spettacoli di prosa, giornate di studio, una mostra e la proiezione di un documentario inedito, per un totale di trenta appuntamenti, il festival, fra le più antiche manifestazioni estive dedicate all’opera e alla musica vocale, la prima del Mezzogiorno, festeggia mezzo secolo di storia. Una storia fatta di riscoperte e novità, eccellenza della cultura italiana nel mondo, che fin dagli esordi ha richiamato l’attenzione di un pubblico internazionale.
Firmato dal direttore artistico Sebastian F. Schwarz e organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi, avrà come cornice alcuni luoghi simbolo di Martina Franca – il Palazzo Ducale, il Teatro Verdi, i chiostri di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino –, nonché le piazze e le vivaci contrade, insieme alle più belle masserie, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese.
“Nel 2024 il Festival della Valle d’Itria festeggia, insieme ad artisti, pubblico e cittadini locali, la sua 50ª edizione – ha dichiarato Sebastian F. Schwarz –. Traguardo forse sognato, ma sicuramente mai seriamente contemplato dagli illustri fondatori nel 1975. Invece, la tenacia di chi ci ha creduto, la competenza e la dedizione di chi ci ha lavorato, il coraggio e la qualità delle scelte e delle prestazioni artistiche, l’attrattività di un territorio ‘baciato dagli Dei’ e la curiosità del nostro pubblico – tutto ciò ha contribuito non solo alla sopravvivenza, ma alla crescita del festival e alla popolarità del territorio della Valle d’Itria”.
“È stato un percorso lungo e, a tratti, tortuoso – ha poi proseguito Michele Punzi presidente della Fondazione Paolo Grassi –. Ma le difficoltà e gli ostacoli, insieme ai successi e ai riconoscimenti, hanno reso il nostro Festival forte, libero e coraggioso! La passione, la serietà e l’onestà che hanno caratterizzato l’operato di chi in 50 anni ha scritto le pagine di questa storia, ora consentono a noi di camminare su gambe forti verso un futuro che immaginiamo ricco di sfide entusiasmanti!”
“Il festival quest’anno è molto importante – ha ricordato il maestro Fabio Luisi direttore musicale del Festival, in un videomessaggio trasmesso in conferenza stampa – , è una specie di ritorno alle origini, doppiamente importante per me perché ho la possibilità di esordire in ‘Norma’ di Bellini (uno dei miei compositori preferiti), un’opera che ha una storia importante nel percorso del nostro Festival. Auguro al Festival un successo che ritengo essere garantito e spero di vedervi presto a Martina Franca”.
“Per noi e per la nostra Città – ha poi concluso Gianfranco Palmisano sindaco di Martina Franca – questa edizione del Festival è un appuntamento con la storia. È un traguardo importantissimo per questa rassegna lirica prestigiosa e apprezzata a livello internazionale, nata col determinante e prezioso apporto di Paolo Grassi il cui nome ci lega al Piccolo Teatro di Milano uno dei luoghi simbolo della cultura italiana. Con il nostro territorio c’è un legame molto forte, consolidato negli anni, in quanto il Festival ha contribuito in maniera determinante a far conoscere Martina e le sue bellezze”.
“Il Festival di Martina Franca è uno dei più importanti Festival di musica colta d’Europa che si è imposto per scelte inusuali e coraggiose – ha poi concluso Roberto Venneri segretario generale della Presidenza della Regione Puglia – . Negli ultimi 8 anni in particolare, grazie alla rinnovata partnership con la Regione Puglia e a una dotazione finanziaria più adeguata, ha ‘invaso’ altri spazi e luoghi non canonici, a partire dalle masserie e periferie, allargando sempre di più il suo importante progetto formativo, in una prospettiva aperta a nuove sperimentazioni e contaminazioni”.
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