“Dobbiamo lottare contro la corruzione e contro le mafie che restano, sono parassiti che uccidono il sistema dall’interno. Oggi il problema delle mafie e della corruzione è diventato una delle tante cose: siamo passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato. C’è la normalizzazione di tutto, è una delle tante cose. Invece, questi problemi non possono essere una delle tante cose”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione antimafia Libera, in un incontro con decine di studenti a Fasano (Brindisi) nell’ambito del Themis Festival, promosso dall’associazione Legalitria.
”C’è da chiedersi come mai in 18 milioni non vanno più a votare – continua Don Ciotti -. C’è da chiedersi dello smarrimento e la fragilità di molti ragazzi, che credono di meno nella politica. Anche qui non si può generalizzare perché bisogna non dimenticare che le istituzioni sono sacre”.
“Dobbiamo saper distinguere tra la sacralità delle istituzioni e chi le gestisce e le governa – sottolinea Don Ciotti -. Nella stragrande maggioranza, le istituzioni del nostro Paese sono fatte di persone che, in modo trasversale, vivono per il bene comune, ma esiste una minoranza più preoccupata del proprio potere, della propria immagine, dei propri interessi e fa più notizia e rumore”.
“C’è un problema che vale per noi grandi e per i più piccoli. Ci sono momenti della vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo morale e una responsabilità civile. Quando vediamo delle cose che non funzionano dobbiamo lottare contro questa omertà o contro questa facile modalità della delega, cioè pensare che ‘tocchi sempre gli altri fare’. C’è una parte di responsabilità che tocca a noi che ci chiami in gioco come singoli cittadini”, conclude Don Ciotti”.
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