Rapina violenta alla Nutriplant di Lavello, azienda lucana di punta nel settore di fertilizzanti, sementi e agrofarmaci.
Mentre il custode notturno apriva il cancello per permettere il cambio di turno, otto individui con passamontagna tute da lavoro, guanti e armati di kalashnikov ha fatto irruzione nell’azienda con due auto di grossa cilindrata.
Il colpo è stato mirato: i malviventi hanno fatto razzia di tre veicoli, 6mila euro in contanti e una quantità impressionante di agrofarmaci dal valore approssimativo di 100mila euro. La scelta dei prodotti sembra essere stata strategica: i banditi si sono concentrati su diserbanti particolarmente richiesti sul mercato nero, venduti a prezzi elevati.
L’audacia dei rapinatori avrebbe potuto portare a un bottino ancora più sostanzioso se non fosse stato per una precauzione inaspettata: i conducenti dei veicoli, seguendo una prassi di sicurezza, hanno portato con sé le chiavi, impedendo così ai criminali di mettere in moto i mezzi presenti sullo stabilimento.
Un uomo che abita vicino alla struttura ha allertato i Carabinieri dopo l’allontanamento dei rapinatori, essendo stato minacciato quando si è avvicinato alla recinzione per capire cosa stesse succedendo.
L’interruzione dei telefoni cellulari durante il colpo e la scomparsa del registratore delle telecamere di sorveglianza suggeriscono una preparazione dettagliata da parte dei malviventi, che avrebbero potuto addirittura usare un disturbo del segnale.
La situazione è diventata particolarmente tesa quando i rapinatori hanno usato violenza contro i presenti, costringendo il titolare, Giuseppe Petrarulo, a consegnare le chiavi della cassaforte sotto la minaccia fisica.
Gli investigatori del reparto operativo dei carabinieri del comando provinciale di Potenza stanno ora seguendo da vicino le tracce dei rapinatori, con alcune testimonianze che suggeriscono una possibile origine calabrese per uno di loro.
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