Monica Bongallino, 30enne di Ginosa, è morta all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto in seguito a complicazioni insorte dopo una spirometria.
Ciò che inizialmente sembrava un esame di routine si è trasformato in una tragedia: la sue condizioni sono rapidamente peggiorate nelle ore successive: ricoverata nel reparto di rianimazione nosocomio tarantino, i medici hanno disperatamente tentato di salvarle la vita, ma ogni sforzo è risultato vano.
I familiari hanno presentato denuncia chiedendo un’indagine approfondita sulle cause che hanno portato alla morte di Monica. Il pubblico ministero Enrico Bruschi ha accolto la denuncia e ha disposto l’autopsia per determinare le cause del decesso e valutare eventuali responsabilità del personale medico coinvolto.
Secondo quanto emerso, la giovane aveva già manifestato problemi dopo la spirometria effettuata in un’altra struttura sanitaria, venendo poi trasferita nel reparto di rianimazione dove è purtroppo deceduta. Le indagini ora dovranno stabilire se si tratti di un tragico incidente o di un possibile errore medico.
Monica Bongallino faceva parte dell’associazione Genusia “mani in pasta” ed era molto conosciuta nella cittadina ionica. Ai messaggi di cordoglio si è unito il sindaco di Ginosa Vito Parisi. “Un dolore per tutta la nostra comunità. Siamo vicini alla famiglia per questo terribile lutto. Sarà impossibile dimenticare il sorriso della nostra Monica”, ha scritto il primo cittadino su Facebook.
COSA È LA SPIROMETRIA
La spirometria rappresenta il primo esame di valutazione della funzione polmonare: misura sia i volumi, cioè l’aria contenuta nei polmoni, che i flussi e quindi la velocità con cui i volumi sono espulsi. Viene utilizzata per la diagnosi di diverse patologie respiratorie e polmonari (come asma, bronchite e danni da fumo), ma anche come test di prevenzione per chi lavora in ambienti polverosi o per i fumatori. Può essere svolta con modalità e apparecchiature diverse a seconda dei quesiti diagnostici. Esistono due tipi di spirometria: quella semplice, che misura i volumi polmonari dinamici, e quella globale, per i volumi polmonari statici.
Come viene effettuato l’esame? Viene applicato uno stringinaso al fine di ottenere il massimo sforzo possibile nella esecuzione del test e viene richiesto di soffiare almeno 3 volte attraverso un boccaglio monouso, stretto tra le labbra, collegato con un tubo flessibile allo spirometro. Spirometro connesso a un computer che riproduce e stampa le curve flusso-volume. L’esame è indolore e dura circa 10 minuti.
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