“Sull’ex Ilva bisogna dire le cose come stanno: in diciotto mesi il governo non ha fatto nulla. Si è limitato a osservare inerme la situazione che pian piano precipitava, sino alla dichiarazione dello stato d’insolvenza. Il ministro Urso ora continua con una melina che ha dell’assurdo: parla a mezza bocca di un piano industriale in arrivo, accompagnato dal prestito ponte per il quale però serve il parere positivo ancora dell’Ue”, dice in una nota il vicepresidente del M5s, Mario Turco, coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Imprese.
“La rotta che si vuole intraprendere è sempre la stessa: tirare a campare, riattivando gli altiforni 1 e 2 e riprendendo con la produzione a carbone, come se il problema dell’inquinamento non esistesse. Quindi ancora ciclo a caldo, con produzione iper-stitica, di bassa qualità e a basso valore aggiunto. Purtroppo però lo stesso Urso fa finta di non capire che il recente decreto del suo governo recentemente approvato in Parlamento si è rivelato, ma lo avevamo capito subito, di inutilità disarmante”, aggiunge.
”L’intero indotto dell’acciaieria, a partire dagli autotrasportatori, non sa minimamente quale sarà il destino dei crediti che ha maturato, se verranno pagati, quando e come. Dieci settimane di Cassa Integrazione, come annunciato dalla ministra Calderone, sono la mancetta per tenere buoni i lavoratori, che però vogliono capire se torneranno a lavorare o meno. Dall’altro lato, il percorso di decarbonizzazione del sito è stato scientemente fatto finire su un binario morto”, continua.
”Nessuna attenzione poi sui temi della tutela ambientale e sanitaria, nonostante i segnali arrivati dai rilevamenti dell’inquinamento dell’aria, a Taranto completamente fuori soglia in questo primo scorcio del 2024, soprattutto con riferimento al benzene. Come è consuetudine, questo governo fa finta di niente. E intanto Taranto muore”, conclude Mario Turco.
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