“Respingiamo vibratamente le illazioni riguardanti il nostro assistito Luigi Morgante, persona integerrima e di alto profilo civile. Lo stesso non ha mai posto in essere alcun comportamento persecutorio e/o di stalking, né tanto meno ha mai usato violenza fisica e/o psichica nei confronti della querelante”. Lo affermano Anna Leone e Leonardo Andriulo, avvocati di Luigi Morgante, vice presidente nazionale di Noi Moderati.
”Teniamo a precisare che giammai è esistita una relazione sentimentale, anzi il nostro cliente è stato bersaglio di minacce, atti persecutori, tentativi di estorsione e attività diffamatorie da lungo tempo. E’ stata ricostruita artatamente una realtà esclusivamente al fine di arrecare danno all’immagine e alla professionalità di Luigi Morgante”, sottolineano.
”Abbiamo provveduto a depositare una formale denuncia-querela per i predetti fatti presso la Procura di Taranto. La grande mole di prove e le testimonianze che verranno addotte durante il procedimento renderanno giustizia a una persona che si è sempre spesa per il bene comune e giammai ha tradito i doveri di correttezza e moralità che lo contraddistinguono”, concludono gli avvocati Anna Leone e Leonardo Andriulo.
I fatti. La Procura di Bari ha emesso un avviso di fine indagine nei confronti del vicepresidente nazionale di Noi Moderati ed ex consigliere regionale pugliese, Luigi Morgante, accusato di atti persecutori con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di una donna a cui era legato da una relazione sentimentale. L’atto solitamente prelude a una richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo l’accusa, Morgante avrebbe minacciato e molestato la donna dopo che questa gli aveva comunicato di essere incinta, provocandole un perdurante stato di asnia e di paura. A luglio del 2023, l’avrebbe offesa, minacciata e aggredita tirandole i capelli e colpendola con un bastone alle gambe.
Nei mesi successivi e fino al novembre 2023, secondo quanto scritto nell’avviso di conclusione delle indagini firmato dalla pm Silvia Curione, Morgante, in diverse circostanze, l’avrebbe in un’occasione schiaffeggiata, in un’altra le avrebbe messo le mani intorno alla gola e, dopo averla spinta sul divano, avrebbe cercato di soffocarla.
In base a quanto emerso dalle indagini, Morgante avrebbe minacciato la donna con l’intento di farla abortire dicendole: “Questo bambino non deve nascere, tu sei morta”.
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