Una vita spesa tra cultura e politica. Un’altra dedicata all’impegno nel sociale e nella promozione di della salute mentale nell’Università del Salento. Sono le molte vite vissute da Bianca Gelli che ha lasciato un segno indelebile come interprete del pensiero di Franco Basaglia riguardo alla chiusura dei manicomi, lottando per l’educazione sessuale e per l’affermazione della soggettività femminile, precorrendo le politiche di genere come punto di partenza e non di arrivo. Molto grazie a lei e alla sua sensibilità è stato fatto per lo sviluppo della conoscenza e ora la continuità lungo quel sentiero assicura la rigenerazione del suo pensiero. Se n’è parlato nel corso dell’incontro “Voci di Donne” presso la sala conferenze del rettorato di Lecce per onorare la memoria accademica e politica di Bianca Gelli e il suo lascito umano e scientifico da parte di chi ne ha raccolto il testimone, in primis Maria Mancarella, docente di sociologia in pensione e fondatrice insieme a lei del Centro Studi “Osservatorio Donna” dell’Università del Salento nonché Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Lecce.
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