Legambiente ha recentemente inviato una lettera al Ministro della Salute e al Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, sollecitando l’abbattimento delle pericolose emissioni di benzene provenienti dagli impianti della ex Ilva di Taranto.
La richiesta è stata motivata dai dati allarmanti emersi dal Rapporto “Benzene in aria ambiente nell’area di Taranto”, aggiornamento anno 2023”, reso pubblico dall’Arpa Puglia, che evidenzia un ulteriore aumento dei valori rilevati, sia internamente allo stabilimento che nei quartieri circostanti, con particolare riferimento al quartiere Tamburi.
Secondo il rapporto, i valori medi annuali di benzene superano i limiti consentiti dalla normativa italiana, con misurazioni preoccupanti anche nelle centraline situate nei quartieri adiacenti allo stabilimento.
Il benzene è notoriamente un agente cancerogeno, e l’esposizione a questo gas rappresenta un serio rischio per la salute pubblica. Legambiente sottolinea l’urgenza di adottare misure immediate per ridurre le emissioni di benzene, richiamando l’attenzione sulle evidenze scientifiche che indicano la necessità di proteggere la salute dei cittadini e dei lavoratori dell’acciaieria.
Inoltre, l’associazione fa riferimento agli standard più rigorosi adottati da altri paesi e alle raccomandazioni dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) e dell’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA) della California per definire limiti di esposizione più stringenti.
Legambiente ribadisce la necessità che i Commissari di Acciaierie d’Italia agiscano prontamente per effettuare le necessarie manutenzioni straordinarie e fermare gli impianti che non rispettano gli standard di sicurezza. La richiesta dell’associazione include anche la valutazione dell’impatto sanitario delle emissioni complessive dello stabilimento, con particolare attenzione alla produzione attuale e alla quantità massima autorizzata.
Infine, Legambiente richiama l’attenzione sul Report di Arpa Puglia relativo alla qualità dell’aria in Puglia, evidenziando concentrazioni elevate di benzene nei quartieri circostanti lo stabilimento. L’associazione sollecita un intervento immediato per valutare l’impatto sanitario delle emissioni e garantire la protezione della salute dei cittadini.
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