BARI – Il reato di istigazione al suicidio, l’articolo 580 del codice penale, dovrebbe essere rimodulato. La pensa così Antonio Maria La Scala, penalista barese che insieme alla collega Laura Lieggi ha organizzato “Il suicidio nelle divise”, l’appuntamento che, attraverso contributi e testimonianze, ha voluto porre l’attenzione su un fenomeno di cui – a quanto si dice – non se ne parla mai abbastanza. L’incontro ha accolto in apertura la testimonianza di Rosanna Pesce, madre dell’assistente capo della polizia penitenziaria Umberto Paolillo che a febbraio del 2021 si è tolto la vita con un colpo partito dalla sua pistola d’ordinanza (vicenda per la quale ci sarebbe sia un procedimento penale che un procedimento civile per danni all’amministrazione penitenziaria). Il secondo momento ha visto la proposta di legge redatta dall’avvocato La Scala proprio sulla riforma del reato di istigazione al suicidio, norma che, evidenzia La Scala, “per come attualmente formulata non porta mai a nessuna condanna”.
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