Lecce – Il Sud accademico, geograficamente parlando, abbozza una rivincita contro il Nord. Dopo il Covid infatti alcune grandi università delle metropoli italiane hanno perso studenti, i piccoli e medi centri del Mezzogiorno invece si mostrano in salute e i numeri sono in forte crescita. Stando ai dati raccolti dall’Osservatorio universitario Talents Venture confrontando le immatricolazioni dal 2010 al 2023 degli Atenei pugliesi, rispetto al 2010 è in perdita solamente l’Università di Bari e in parte minima (e residuale, soprattutto) il Politecnico. Gli altri atenei, invece, crescono tutti. C’è il boom di Foggia, ma anche quello dell’Università del Salento, che con oltre quattromila immatricolati fa segnare un vero e proprio record. UniSalento ha infatti visto un boom nel 2020/21, mantenendo lo stesso trend l’anno seguente e poi nel 2022/23 lo ha persino migliorato. Questo certamente grazie alla nascita di ben sette nuovi corsi di laurea che hanno ampliato l’offerta formativa, oltre al consolidarsi di altri relativamente nuovi. Infine una vocazione sempre più internazionale che sta facendo dell’Ateneo Leccese un vero e proprio punto di riferimento per l’offerta formativa non solo del Sud del Sud dei Santi ma di tutto il Meridione.
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