Sono 15.581 le imprese femminili registrate in Basilicata a fine 2023, anno in cui – in linea con quanto accaduto nel resto d’Italia – c’è stata una battuta d’arresto nella crescita delle imprese guidate da donne: – 318 aziende rispetto al 2022, con una perdita del 2%. Una frenata che incide relativamente, rispetto al tasso di “femminilizzazione” del sistema produttivo, che in Basilicata resta al 26,53%: una percentuale molto più alta rispetto a quella del Paese (22,25%) e anche a quella del Mezzogiorno (23,76%). Sono questi alcuni degli elementi che emergono dalla lettura dei dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere, realizzato con il supporto di SiCamera e Centro studi Tagliacarne, con dati rielaborati dal Centro Studi della Cciaa della Basilicata.
A livello di forma giuridica, le imprese in rosa continuano a far prevalere nella stragrande maggioranza la ditta individuale (74%), che è anche quella più esposta alle crisi di mercato. Le società di capitale sono il 17%, quelle di persone il 5% e “altre forme” il 4%.
Il 10% delle imprese femminili sono guidate da under 35, mentre il 5,6% vedono al timone una donna straniera.
A livello settoriale, infine, oltre 6.000 imprese operano in agricoltura, silvicoltura e pesca; oltre 3.000 nel commercio all’ingrosso e al dettaglio; oltre 1.00 in attività artistiche sportive e di intrattenimento e altrettante in servizi di alloggio e ristorazione. Crescono infine le attività professionali, scientifiche e tecniche, a forte prevalenza maschile: rispetto al 2022 ce ne sono 22 in più (359 in totale).
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