“Se entro e non oltre mercoledì 6 marzo anche Casartigiani non venisse convocata dai commissari di Acciaierie d’Italia Quaranta, Fiori e Tabarelli, quest’ultima sarà costretta a riprendere i presidi dinanzi a tutte le portinerie del siderurgico”.
Lo fa sapere attraverso una nota la stessa Casartigiani, che “non comprende le ragioni del mancato confronto, a differenza di altre associazioni di categoria convocate nelle ultime ore. Ci preme, inoltre, sottolineare l’importanza di addivenire alla sottoscrizione di accordi unitari relativi alla fornitura di servizi di autotrasporto, che possano garantire equità nei rapporti e scongiurare fenomeni di distorsione tra le imprese coinvolte”.
“Inoltre, Casartigiani assieme alle altre associazioni datoriali, ribadisce la necessità di analizzare la vertenza dell’autotrasporto separatamente da quella dell’indotto per via delle peculiarità del settore – si legge ancora nella nota -. Nello specifico, queste le richieste avanzate in una missiva ad Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy, a Marina Elvira Cardone, ministra del lavoro e delle politiche sociali, a Giancarlo Giorgetti, ministro dell’economia e delle finanze, e a Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, Sud, politiche di coesione e PNRR: sospendere le imposte, tributi e contribuzioni fiscali e previdenziale alle imprese coinvolte, per garantire alle stesse la regolarità contributiva (DURC) senza la quale non potrebbero operare. Ancora, avanzare una richiesta di moratoria dei debiti fiscali e contributivi, per le stesse aziende sia su imposte, tributi e contribuzioni fiscali e previdenziale relativi alla procedura di amministrazione straordinaria del 2015 che quella in oggetto oppure blocco della riscossione forzata delle cartelle (fino oggi sospese per le norme Covid-19)”.
“Infine, le associazioni datoriali hanno riproposto la richiesta delle modifiche delle norme relative al codice della crisi con ampliando dei poteri dei commissari sul pagamento dei crediti delle aziende prededucibili. Quest’ultimi fornirebbero, agli stessi, le risorse economiche necessarie per pagare buona parte dei crediti alle aziende dell’indotto, visti i costi fissi che il settore anticipa rispetto ad altre aziende”, conclude la nota di Casrtigiani.
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