BARI – Non solo clan Parisi su Japigia. Secondo gli investigatori che lunedì scorso hanno chiuso il cerchio portando a disvelare, con 130 misure cautelari, la fitta rete di relazioni tra clan, politici locali e colletti bianchi del capoluogo con l’operazione Codice Interno della Dda, uno dei protagonisti dell’inchiesta, Giacomo Olivieri – avvocato ed ex consigliere regionale – avrebbe chiesto a tutti i capi della malavita locale un sostegno per l’elezione in consiglio comunale di Maria Carmen Lorusso, sua moglie, nella lista a sostegno del candidato di centrodestra, Pasquale Di Rella. Non solo Parisi, dunque: Olivieri si sarebbe rivolto ai Montani per una mano sul quartier San Paolo, ai Palermiti per un supporto concreto su Japigia, e agli Strisciuglio per San Pio, ex Enziteto, quelli che fanno capo al boss Saverio Faccilongo, soprannominato “Benzina”. Il referente di Oliveri, stando alle sue parole, sarebbe stato Emanuele Barbone (indagato a piede libero), suocero di Giovanni Faccilongo, fratello di Saverio. Le intercettazioni in cui Olivieri assicura l’endorsement di San Pio ai Montani parlano chiaro: “Anche Emanuele mi ha detto ‘Guarda che i cento centocinquanta voti nostri della famiglia nostra li avrà tua moglie’”.
Questo è solo una delle tante sfaccettature che emergono dall’inchiesta dalla quale sarebbe emerso come il voto si scambio si sarebbe esercitato non solo attraverso il pagamento del voto – fino a 50 euro – ma anche con la promessa del posto di lavoro – in particolare in una ex municipalizzata -, buoni benzina, iscrizioni nei nidi comunali della città e patenti di guida.
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