Real Sebastiani Rieti impone massimo rispetto, cautela assoluta e una forte ricarica di energia e autostima. La quarta giornata della fase a “orologio” del campionato di A2 spedisce Hdl Nardò Basket (due vittorie e un ko in questa seconda fase) su uno dei campi più difficili, al cospetto di un avversario che nel girone Verde è alle spalle soltanto delle accreditatissime Trapani, Cantù e Torino.
La squadra di coach Alessandro Rossi fa molto affidamento soprattutto in chiave offensiva sulle capacità straordinarie dei due statunitensi Jazz Johnson e Dustin Hogue, ma può contare in generale su un roster ampiamente affidabile.
Dopo Cantù, dunque, un altro scoglio impervio per il Toro, che Luca Dalmonte sta portando lentamente a una fisionomia di squadra certamente più solida che in passato. La classifica impone di fare punti, a prescindere dal valore degli avversari e dai percorsi di crescita. La salvezza è un traguardo per il quale non serviranno prove e risultati banali.
“Cantù è un’esperienza da cui imparare – dice il coach di Imola – di conseguenza è necessaria un’analisi corretta di quella partita. Credo che per noi sia stata un’occasione persa, indipendentemente dal valore di Cantù. È vero che abbiamo rincorso l’avversario per tutta la gara, ma in parecchie situazioni potevamo essere migliori. Proprio dall’analisi di queste situazioni dobbiamo trarre insegnamenti per il futuro e per l’impegno con Rieti. Loro sono un roster profondo e assortito in modo corretto, con giocatori di qualità, allenato coerentemente alla qualità dei giocatori e con un’identità ben precisa. Una squadra che ha due opzioni offensive ben definite in Johnson e Hogue, ma che ha giocatori che per numero e qualità possono essere di supporto a loro due. Quindi dal punto di vista offensivo sono imprevedibili per la qualità dei due americani e anche degli altri. Difensivamente, grazie alla taglia, all’aggressività e alla mentalità individuale riescono a proporre tantissima energia. Dovremo essere bravi a condizionare le prestazioni di Johnson e Hogue senza dare a Rieti giocatori in più dal punto di vista offensivo, dall’altro lato dovremo essere bravi invece a curare l’esecuzione per skippare la loro aggressività e ad avere le idee chiare su quelli che potranno essere gli obiettivi offensivi”.
Nella città ombelico d’Italia ci sarà anche Matteo Parravicini, che ritroverà il coach con il quale portarono Scafati alla promozione in serie A due anni fa. “Con Cantù – dice il play granata – è stata una partita difficile, noi abbiamo giocato credo al massimo delle nostre possibilità, dimostrando che anche con le prime della classe possiamo dire la nostra e possiamo imporci. A Rieti sarà un match molto impegnativo dal punto di vista mentale e anche fisico. Loro in casa sono molto aggressivi, lottano molto, ma soprattutto sono un’ottima squadra. Conosco bene il loro allenatore, per aver lavorato con lui in passato. Noi ci stiamo evolvendo tanto, soprattutto dal punto di vista difensivo, ma abbiamo anche nuove idee in attacco. Stiamo aumentando tanto l’intensità sia nel lavoro settimanale che in partita. Le sensazioni che abbiamo sono certamente positive”.
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