BARI – Germania, Francia, Svizzera e Stati Uniti. E nella maggior parte dei casi si tratta di un turismo legato alle radici. Insieme costituiscono il 50 per cento del movimento turistico internazionale. Rispetto al 2019 cresce intensamente la domanda da paesi extraeuropei come Australia, Canada, Brasile e Argentina. Ma non quanto Campania e Sicilia. La Puglia del turismo punta sempre più ai mercati internazionali e per farlo punta tutto su una programmazione economica sempre più a misura di turista e di operatore. Di questo si è parlato durante l’ultimo appuntamento del Business Turism management, in fiera del levante a Bari. Stando agli studi di PugliaPromozione relativi al 2023, Ad arrivare nella nostra regione nei mesi estivi sono – come prevedibile – sempre più italiani mentre il turismo straniero punta a destagionalizzare. In totale restano oltre 16,4 milioni le presenze con una crescita del 23 per cento degli arrivi. Il trend è positivo per i mesi estivi ma anche tra ottobre e dicembre la nostra regione si difende bene con un incoming del + 10 per cento rispetto al 2022 e del 5 per cento per pernottamenti e presenze.
Ma non è tutto oro quello che luccica: se c’è un problema spesso denunciato dai turisti stranieri è quello della carenza di servizi e infrastrutture
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