I Carabinieri di Bari, insieme alla sezione di polizia giudiziaria locale, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di sette indagati: uno è in carcere, uno ai domiciliari, cinque sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Sono accusati di ricettazione in concorso, introduzione e circolazione di prodotti industriali contraffatti, in particolare orologi con marchio Rolex. L’aggravante è il compimento dell’atto nell’esercizio di un’attività professionale.
L’indagine, avviata nel novembre 2021 a seguito di un furto consistente, compresi 45 orologi di pregio, a Giovinazzo, è stata condotta tramite tecniche di intercettazione ambientale e telefonica, supportate da numerosi servizi di o.c.p.
In collaborazione con la Polizia di Monaco di Baviera, sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente 68 orologi, tra autentici e contraffatti. Di questi, 24 erano modelli Rolex, di cui 20 autentici e 4 contraffatti, per un valore complessivo superiore a 250 mila euro.
L’indagine ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del principale indagato per la ricettazione di 14 orologi Rolex provento di furto. Inoltre, è stata ricostruita la catena di distribuzione dei preziosi e i canali utilizzati dagli indagati per ricettare la merce rubata e/o introdurla nel mercato contraffatto.
Una “rete” tenuta insieme dal 41enne di Altamura Alessandro Lomaistro, gestore di un negozio insieme alla moglie Loredana Dimola. Centrale anche la figura del 28enne foggiano Gian Marco Carbonara finito ai domiciliari al quale sono stati trovati 14 rolex rubati.
Insieme a Dimola, sono stati sottoposti alla presentazione alla pg il 63enne romano Ciro Sorrentino, il 33eenne casertano Vincenzo Aversano, il 57enne napoletano Quirino Bongiovanni e il 31enne barese Francesco Lopez
La Procura della Repubblica di Bari ha condiviso il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri contro gli indagati e ha avanzato la richiesta di emissione di misura cautelare. La richiesta è stata accolta dal Gip del Tribunale di Bari, che ha disposto l’esecuzione dei provvedimenti.
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