In Puglia, la concomitanza di cambiamenti climatici e globalizzazione degli scambi ha portato a un’allarmante invasione di parassiti, virus e insetti provenienti da diverse parti del mondo. La Coldiretti Puglia lancia l’allarme, mettendo sotto accusa il sistema di controllo dell’Unione Europea per le frontiere colabrodo.
La presenza di organismi dannosi, mai visti prima, sta causando devastazioni nei campi coltivati della regione. Dalla Drosophila Suzukii che colpisce i frutti rossi all’Aleurocanthus spiniferus che attacca agrumi e vite, passando per la temibile Xylella che ha seccato 21 milioni di ulivi e il punteruolo rosso che ha colpito decine di migliaia di palme, la situazione è critica.
Il presidente della Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, denuncia la permissività della politica europea che consente l’ingresso di prodotti senza le necessarie precauzioni, evidenziando il rischio per l’economia, l’occupazione e la salute dei consumatori. In particolare, si sollecita un cambio di rotta nelle importazioni di arance, evidenziando la presenza del fungo della ‘macchia nera’ in carichi provenienti da diversi Paesi.
Il batterio Xylella, probabilmente introdotto dal Costa Rica, ha colpito duramente gli uliveti pugliesi, mentre il punteruolo rosso e la Tristeza degli agrumi aggravano ulteriormente la situazione. Coldiretti Puglia chiede un intervento urgente della Regione Puglia e un potenziamento del servizio fitosanitario per prevenire ulteriori danni.
La crescita degli scambi commerciali è indicata come causa principale dell’arrivo di virus e insetti “alieni”. La Coldiretti Puglia sottolinea la necessità di un’azione tempestiva e incisiva per proteggere il patrimonio arboreo e produttivo della regione.
In conclusione, l’invito è a un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento, sia a livello comunitario che nazionale, con la proposta di istituire una task force dedicata. La Puglia, già messa a dura prova, necessita di strategie complesse per affrontare questa sfida senza precedenti.
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