“Dopo una vita intensa e laboriosa è venuta a mancare l’agricoltura. Con immensa gioia ne danno il triste annuncio lo Stato italiano e la Comunità europea”. Il manifesto funebre attaccato a un tir è solo uno dei cartelli e degli striscioni che accompagnano la protesta degli agricoltori, che nella mattinata di giovedì 15 febbraio hanno sfilato per le strade di Barletta a bordo di trattori su cui hanno issato la bandiera italiana.
“Siamo tantissimi, i trattori sono circa 200 e il serpentone, composto anche da semplici cittadini, è lungo due chilometri – ha spiegato Ruggiero Tanzi che fa parte della sigla Liberi agricoltori barlettani, organizzatrice della manifestazione -. Chiediamo alle istituzioni di scendere in piazza con noi perché loro dovrebbero rapportarsi con Bruxelles e farsi portavoce delle nostre istanze. L’agricoltura sta vivendo un passaggio, una fase di transizione e il vero problema è che l’Europa fa calcoli a tavolino senza interpellare le varie Regioni, ma creando macroaree. La nostra, qui al Sud, è abbastanza piccola, ma è ben diversa dal Nord Europa. Difficilmente le loro imposizioni si sposeranno con la nostra agricoltura”.
Uno dei disagi per il settore pugliese, secondo i manifestanti, è la scarsità di acqua. “Abbiamo pozzi privati e per attingere l’acqua dobbiamo usare l’energia elettrica, il carburante invece – continua Tanzi -. Se ci fosse un piano nazionale di collaborazione tra Regioni, potremmo chiedere aiuto al Molise che è ricco di acqua o alla Campania. Oppure potrebbero essere creati nuovi invasi, perché nessuno lo fa?”.
Una delegazione degli agricoltori sarà ricevuta in Prefettura.
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