CERIGNOLA – Banco di prova prestigioso per il Cerignola, impegnato giovedì sera al “Vigorito” contro un Benevento blasonato ma, al momento, non in linea con gli obiettivi designati ad inizio stagione. Entrambe le squadre sono reduci da uno scontro diretto e da uno 0-0 che ha lasciato l’amaro in bocca. Gli ofantini sono tornati ad esprimere un buon calcio ed a giocare con la giusta intensità, ma il gol non arriva da centottanta minuti. Contro il Taranto, gara in cui è manacto probabilmente soltanto il guizzo vincente, Ivan Tisci ha optato per delle rotazioni rispetto alle solite certezze. Sempre 4-3-2-1, quello non si cambia; in porta è stata la volta di Barosi, per lui cleansheet alla prima e conferma quasi certa in vista delle Streghe. La linea a quattro ha visto un altro esordio dal primo minuto, quello di un Visentin decisamente più attento e pulito rispetto ai venti minuti da horror disputati a Castellammare. L’argentino potrebbe affiancare Gonnelli, subentrato al 70’ contro gli ionici, o capitan Allegrini. Sulle fasce sembrano salde le posizioni di Russo e Tentardini. Capomaggio è tornato ad agire in mediana con Tascone a destra, vivo sulla sinistra il ballottaggio tra un Sainz-Maza in gran spolvero e Zak Ruggiero, domenica sera in panchina dopo ben diciannove gare consecutive da titolare. L’attacco è un rebus, con Vuthaj apparso subito volenteroso di incidere. D’Andrea è una certezza, Leonetti dà dinamicità al reparto, Malcore ha fame di riscatto dopo il rigore e le diverse occasioni sciupate nel derby.
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