Abdoul Guiebre, terzino sinistro del Bari, parla in conferenza stampa per la prima volta da quando indossa la maglia biancorossa. Queste le sue dichiarazioni:
DA MONOPOLI A BARI – “Sono un giocatore diverso e una persona diversa rispetto a Monopoli, sono passati un po’ di anni. Ciò che non è cambiato però è la fame e la voglia di far bene come a Monopoli. Voglio essere un terzino completo e non solo di spinta, voglio lavorare sulla fase difensiva. Penso di essere più maturo, ci sono ancora tanti margini di lavoro”.
COPPA D’AFRICA – “Sono andato in Coppa d’Africa provenendo da un periodo difficile a Modena e stando in mezzo a calciatori di un certo calibro ho appreso tanta serenità. Ho cercato di guardar loro e di mettermi in testa di essere più sereno quando sono in campo cercando di fare quello che so fare. E’ stata una bellissima esperienza, ho giocato con calciatori fortissimi e di fama mondiale”.
IL PRESSING DI POLITO – “Dopo Monopoli personalmente volevo cambiare aria e riavvicinarmi a casa, la scelta di andare a Modena era legata a quello. Ringrazio il direttore perché mi ha voluto e mi ha cercato costantemente negli ultimi anni, anche adesso mi ha voluto fortemente nonostante non venissi da un periodo facile a Modena. Se tornassi indietro non farei quella scelta perché qui mi conoscono. Spero che sia la scelta giusta quella di essere qui ora, credo che questa sia la destinazione giusta”.
LA TRATTATIVA – “Avevo detto al mio procuratore che se c’era il Bari di mezzo volevo andare a Bari. La trattativa non l’ho vissuta personalmente perché ero in Coppa d’Africa, lui sapeva già quali erano le mie intenzioni. Alla fine per fortuna è stato trovato l’accordo”.
NESSUN MODELLO – “Non c’è un giocatore in particolare a cui mi ispiro, cerco di apprendere da tanti calciatori, non ho un vero e proprio idolo”.
CHE TAPPA DELLA CARRIERA E’ BARI – “E’ un bello step per me essere qui: sono in una grandissima piazza, in una grandissima società. Non sono arrivato in un bel momento, ma i momenti possono cambiare improvvisamente sulla base di quello che fai sul campo. Il modulo del mister mi può aiutare, se seguo quello che dice lui posso completarmi. Voglio mettermi a disposizione della squadra, se limito gli errori in fase difensiva posso fare la differenza in fase di spinta”.
IL BARI VISTO DA AVVERSARIO – “Quando ho giocato contro il Bari ho sempre pensato che sarebbe stato troppo bello giocare qui davanti a questa tifoseria, indossare questa maglia. Mi sentivo di fare qualcosa in più per dare il massimo in campo perché sapevo di giocare contro una grande squadra”.
LA SERIE B – “E’ un campionato strano: a parte Parma e Venezia che sono costruite bene, le altre se la giocano, non ci sono ulteriori squadre che schiacciano le altre. Il nostro primo obiettivo è centrare la salvezza, poi archiviato questi primo risultato potremo pensare ad altro. Siamo una buona squadra”.
IL MODENA – “Non sono riuscito a sfruttare le occasioni che ho avuto, non sono riuscito a fare la differenza come si aspettavano che io facessi. D’altro canto ho imparato tanto però, sto lavorando sulla fiducia in me stesso. Alle volte forse ho pensato troppo, spero qui di essere più me stesso e di dare più retta all’istinto. Modena è un capitolo chiuso, ora penso solo al Bari”.
IL SISTEMA DI GIOCO – “In Nazionale ho sempre giocato da quarto di difesa, sono stato messo in campo e ho fatto il mio. Alla fine dipende sempre dalla fiducia che ripone in te un allenatore, chiedo soltanto fiducia”.
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