“Il modulo lo fanno le caratteristiche dei giocatori”. Su questa affermazione Beppe Iachini costruirà il suo nuovo Bari. Due ore e mezza ad alta intensità per cominciare, assistito dal secondo Pavan, dal preparatore atletico Tafani e dal collaboratore tecnico Mirra, che si sono uniti all’altro collaboratore tecnico Campofranco e al match analyst Insalata, confermati dalla precedente gestione, per far capire le sue idee alla squadra. Iachini è un allenatore concreto, che ha sempre anteposto gli obiettivi al resto, con quattro promozioni dalla B alla A alle spalle e tante salvezze conquistate nella massima serie.
Mediano da calciatore, specialista del 3-5-2 in panchina. Un sistema di gioco che aveva portato a due vittorie nella prima gestione Marino e che potrebbe essere riproposto anche se la priorità, al momento, è quella di dare continuità alle certezze. Se contro il Lecco fosse 4-3-3 si dovrebbero rivedere i ritorni di Benali, Ricci e Sibilli, con Lulic che cercherà di raggiungere quanto prima la miglior condizione. In caso di difesa a tre ci sarebbe una chance in più per Matino e Zuzek nel ruolo di braccetto e per gli attaccanti che prediligono la posizione centrale come Sibilli e Menez (utilizzabili anche come trequartisti in un eventuale 3-4-1-2), Puscas, Nasti e il rientrante Diaw. Iachini potrebbe rispolverare anche il 4-3-1-2 visto per tutta la passata stagione, con un difensore centrale in meno e una mezzala in più. Nel frattempo si viaggia a ritmo di doppie sedute: il tempo per preparare la gara interna di domenica contro il Lecco è poco e il Bari non può farsi trovare di certo impreparato ad una sfida che, per come si è messa la classifica, è tra le più importanti dell’anno.
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