POTENZA – I dati sulla natalità sono sempre più preoccupanti non solo a livello nazionale, ma ancor di più a livello regionale e comunale. L’“inverno demografico” avrà importanti ripercussioni in vari ambiti come la scuola, con un incremento della diminuzione degli iscritti che comporterà anche la chiusura di alcuni istituti, sulla sanità dato l’aumento della vita media, sulle politiche sociali con una diminuzione delle disponibilità che saranno concentrate sulle fasce senior della società. In Basilicata assistiamo, inoltre, ad una continua fuga dei nostri giovani specialmente dalle cosiddette “aree interne o rurali” con relative ripercussioni sulla crescita economica dei comuni, incrementando così il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi. Per invertire la rotta, occorre sempre di più incrementare il lavoro in rete creando una significativa sinergia per il benessere dei figli, che vanno sempre di più riconosciuti come un bene di tutta la comunità, tutelando anche quelli che vivono in situazioni di disagio.
La famiglia è una risorsa preziosa e fondamentale per lo sviluppo sociale e culturale di una Nazione, manifestatasi attraverso i secoli, culla feconda di orientamenti e significati indispensabili per la ricerca del bene comune e per la prosperità dei popoli, pertanto va sempre di più riconosciuta come soggetto sociale nel suo insieme. La famiglia svolge innumerevoli funzioni, sia al suo interno che verso l’esterno ricopre a pieno titolo l’attore principale delle politiche sociali, essendo un soggetto che genera benessere nella società, in interazione con lo Stato e il mercato. La valenza pubblica della famiglia è incarnata della naturale capacità di dare la vita, sostenere ed educare nella crescita le future generazioni, diventando un soggetto economico strategico per lo sviluppo dei territori, promotore di imprenditoria e cultura del lavoro, generatore di valore e primo ammortizzatore sociale e produttore di welfare locale.
«Considerando che il panorama sociale ed economico del territorio è in continuo mutamento, confermato dalle analisi demografiche, i Comuni diventano l’interlocutore istituzionale principale delle famiglie sul territorio. Le amministrazioni comunali ogni giorno lottano per garantire la qualità della vita e per tutelare le famiglie», commenta Andrea Bernardo, presidente Anci Basilicata. «Pertanto – aggiunge – è nell’interesse di Anci Basilicata stipulare un rapporto di reciproca collaborazione con il Forum Delle Associazioni Familiari della Basilicata per promuovere e attuare le buone pratiche in materia di politiche familiari, contribuendo ad accrescere il benessere e la coesione sociale ed economica».
Il protocollo d’intesa prevede che vi sia la creazione di un’Agenzia per la Natalità e la Famiglia formata e presieduta dal Presidente di Anci Basilicata, Andrea Bernardo, due esponenti designati dalla stessa Anci e 3 esponenti designati dal Forum della Famiglia lucano. Il compito dell’Agenzia sarà quello di provvedere alla salvaguardia, trasmissione e sviluppo dei valori, del ruolo e delle funzioni dell’istituto familiare attraverso attività formativa, sociali, economiche e culturale; promuovere la nascita di Assessorati Comunali per la Famiglia e la Natalità, al fine di assicurare la presenza specifica di una struttura politico-amministrativa locale; promuovere e studiare un Fisco Amico per la Famiglia come ad esempio l’utilizzo dell’Isee con l’introduzione del Fattore Famiglia che agevola i nuclei con maggiori carichi educativi; studiare e promuovere Politiche a sostegno delle Giovani Coppie affinché possano realizzare il sogno di avere una famiglia; favorire una work-life balance, il bilanciamento lavoro-famiglia; migliorare i servizi offerti dagli Enti Locali alle famiglie come la mobilità o l’assistenza ai minori con disabilità. «L’istituenda Agenzia – dice Gianfranco Apostolo, presidente regionale del Forum delle Associazioni Familiari – vuole essere da stimolo alle Amministrazioni Comunali per la realizzazione di politiche familiari e sostegno alla natalità, visti i relativi dati negativi registrati in Basilicata. A questo si aggiunge il tema della fuga dei nostri giovani che non trovano le giuste risposte per realizzare le loro aspirazioni. Entrambi i Presidenti sono convinti che questo accordo è un primo passo per una collaborazione duratura e proficua per un cambiamento concreto per il bene dei Comuni Lucani.
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