BARI – L’ultimo episodio, una decina di giorni fa quando una mamma avrebbe aggredito un’infermiera del Centro Salute Mentale di Gioia del Colle colpevole – a suo avviso – di non voler concedere il metadone alla figlia. Ma l’elenco è lungo ed è destinato a diventarlo ancora di più qualora nessuno intervenga per tempo. A lanciare l’allarme il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, Saverio Andreula che spiega come “questi fenomeni derivino da un sistema sanitario che non mette al centro il lavoratore e da un’educazione del bene pubblico che manca”.
Sebbene il fenomeno sia trasversale in strutture pubbliche e private da Nord a Sud, la nostra regione si piazza in una posizione medio – alta di questa classifica delle aggressioni. “Forse perché – secondo Andreula – non si investe in un sistema sanitario efficiente”.
In ultimo il sommerso. Le aggressioni che vengono denunciate dal personale sanitario e che salgono agli onori della cronaca sarebbero solo una parte. In molti casi – soprattutto quando si parla di aggressioni verbali – “queste non sono neanche segnalate alle autorità competenti”. E allora qual è la soluzione? Avviare un tavolo di confronto che però – al momento – pare non sia stato convocato.
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