BARI – A tradirlo un tatuaggio – abbastanza singolare – e un’impronta trovata sul luogo del delitto. C’è un secondo arresto per l’omicidio di Giovanni Colaianni, avvenuto lo scorso 22 giugno in via Napoli, al quartiere Libertà di Bari. I carabinieri hanno arrestato un 27enne barese già noto, accusato di omicidio e porto illegale di pistola. Del delitto sei mesi fa fu accusato il 24enne Nicola Amoruso, individuato in meno di 24 ore.
I militari sono riusciti a scoprire il 27enne grazie alle telecamere di video sorveglianza della zona (mediate le quali è stato possibile individuare il tatuaggio) e alle indagini sul cellulare di Colaianni. Insieme ad Amoruso, infatti, avrebbe minacciato di morte la vittima dal suo personale account social. Secondo quanto ricostruito, quella sera il figlio di Colaianni avrebbe discusso con il presunto omicida del padre per un debito di mille euro per una partita di hashish. Amoruso lo avrebbe minacciato di morte anche attraverso Tik Tok e Messanger.
L’identificazione del 27enne, ora nel carcere di Bari, è stata possibile anche grazie a una sua impronta digitale impressa sulla parte interna del portone condominiale dove risiedeva Colaianni.
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