“Si iscrive al sindacato e rischia il licenziamento oltre a ricevere una decurtazione stipendiale: è la triste storia che sta vivendo un’infermiera in una RSA di Taranto, costretta a subire le ire del datore di lavoro poco avvezzo alle relazioni sindacali”. La denuncia è di Emiliano Messina, segretario generale della FIALS Taranto.
“Sono davvero sconcertato per quanto sta accadendo a una giovane infermiera di Taranto che ha “osato” iscriversi al sindacato in una struttura in cui, secondo il datore di lavoro, il sindacato non ha mai messo piede in 40 anni di attività. È una minaccia inaccettabile, questa è dittatura”, continua Messina.
“Turni di servizio senza riposi settimanali, turni massacranti, assegni ad personam che figurano come “fuori busta paga”, è probabilmente una piccola parte di quello che si vuole nascondere al sindacato, rimasto coperto da una gestione familiare della RSA”, tuona Emiliano Messina.
“Guardando questi abusi e violazioni di legge, non facciamo fatica a pensare che sia tutto il personale ad essere vessato da una gestione autoritaria e dittatoriale, ecco perché gli infermieri fuggono dalle RSA”, sottolinea il segretario della FIALS.
“Siamo il sindacato maggiormente rappresentativo nella sanità tarantina essendo radicati in tutte le strutture private e RSA: per fortuna, di queste “sciagure” fino a oggi non ne abbiamo mai viste, ma aver messo piede in una struttura finora rimasta indenne all’azione vigile del sindacato, ha probabilmente fatto “scompensare” la gestione familiare della RSA”, prosegue Messina.
“In concomitanza dell’iscrizione al sindacato l’infermiera ha ricevuto una lettera di riduzione del monte ore contrattuale, da 38 a 25 ore settimanali, con intimazione al licenziamento in caso di mancata accettazione e la minaccia di ricevere uno stipendio più basso. Per questo siamo pronti a denunciare in tutte le sedi il comportamento ritorsivo e discriminatorio del datore di lavoro”, precisa Emiliano Messina.
“Chiediamo a tutti gli organi ispettivi di far luce sugli abusi in queste RSA facendo emergere il marcio esistente, che non fa altro che macchiare l’immagine dei tanti gestori della Provincia di Taranto che invece rispettano i lavoratori, i contratti e le organizzazioni sindacali”, conclude Messina.
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