“La Asl di Bari ha aggiudicato la gara per la fornitura di servizi e attrezzature per il progetto di ricerca genoma-Puglia: un progetto di carta d’identità genetica rivolto a 6mila neonati, con l’obiettivo di ampliarlo a tutti i neonati, per diagnosticare in fase neonatale 450 condizioni di malattia, attraverso l’analisi di 405 geni”. Lo comunica Fabiano Amati, commissario e consigliere regionale di Azione in Puglia.
“Un grande progetto di ricerca portato avanti dal laboratorio di Genetica medica dell’ospedale Di Venere di Bari, in collaborazione con tutti i punti nascita pugliesi – aggiunge Amati -. Diagnosticare precocemente le malattie, magari in fase asintomatica, è il modo migliore per raggiungere risultati eccellenti nella cura, nella modifica della storia naturale della malattia o nell’assistenza”.
”Il progetto di carta d’identità genetica, limitato per ragioni etiche alle sole condizioni di malattia per cui si possiede un protocollo terapeutico, è una rarità nel mondo scientifico mondiale e soprattutto nell’ambito della sanità pubblica. Allo stato si ha notizia di pochissimi altri progetti simili e comunque tutti finanziati, in tutto o in parte, con fondi privati”, conclude Amati.
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