ANDRIA – È bastato, tra tante virgolette, rimontare e battere il Casarano per riaccendere l’ambiente Fidelis Andria, che sembrava essersi spento dopo gli ultimi risultati negativi. Un avvio shock, quasi traumatico, tra la forte aggressività degli avversari e la pressione di non poter sbagliare una partita decisiva. Potrebbe, infatti, essere stata una vittoria determinante per il prosieguo del campionato, un successo giunto in rimonta e passato, ancora una volta, dal mancino fatato del capitano.
Le difficoltà iniziali, poi la scossa. La traversa di Strambelli, colpita da casa sua, ha ridato vitalità ai biancazzurri, i colpi del “mago” continuano a fare la differenza. C’è lo zampino del dieci su tutti e tre i gol realizzati ai salentini: due assist al bacio dalla bandierina, entrambi per la testa di un Silvestri insolitamente ispirato sotto porta, anche lui decisivo non solo per la doppietta, con una grande prestazione in fase di copertura; poi l’azione che ha portato al penalty, un’azione alla Strambelli. Solo lui poteva incaricarsi, in un momento del genere, la responsabilità di calciare quel rigore, un rigore che potrebbe aver cambiato la stagione della Fidelis, solo lui poteva farlo con una tale naturalezza.
Da vero leader, il fantasista barese ha ammesso la poca continuità del cammino biancazzurro, per aggredire i vertici del Girone H servirà maggior costanza nei risultati, a partire dall’insidiosa trasferta di Gravina. Si tratta di una Fidelis “Strambelli-dipendente”? Il sospetto non manca, ma questa scarica di entusiasmo potrebbe caricare tutto l’ambiente. Da adesso per i federiciani valgono due soli imperativi: crescere e continuare a vincere.
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