“Solo in Italia si favorisce in sede di gara un soggetto estero, come Arcelor Mittal, che garantiva peraltro meno tutele ambientali, invece di una cordata tutta italiana, con primari soggetti pubblici e privati. È questo quanto accaduto nel 2017, quando l’allora ministro Calenda gestì in prima persona la gara di assegnazione dell’impianto ex Ilva. Ma non finisce qui, perché sempre in sede di gara lo stesso Calenda non permise alla cordata italiana, risultata seconda, la possibilità di rilanciare all’offerta economica indiana. Per non parlare poi di aver occultato che l’impianto era sotto sequestro con il rischio di confisca e di aver garantito lo scudo penale, una promessa degna di Totò con la Fontana di Trevi. Tutto quello che è accaduto dopo è stato solo per rimediare ai suoi disastri. Pertanto, prima di cercare di nascondere i suoi sciagurati errori e scaricare sugli altri le sue responsabilità, Calenda spieghi ai cittadini italiani le ragioni delle sue scelte fallimentari”. Lo scrive in una nota il sen. Mario Turco, Vicepresidente del Movimento 5 Stelle.
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