“La notizia sul paventato stop alla coltivazione di grano in Puglia è priva di fondamento. E’ pericoloso quanto ingiustificabile diffondere informazioni distorte e infondate su obblighi e divieti legati agli aiuti Pac (politica agricola comune, ndr) di cui beneficiano gli agricoltori, quando le semine di cereali sono state regolarmente attuate e quelle dei legumi stanno per partire”.
Lo afferma Alfonso Cavallo, presidente della Coldiretti Puglia, aggiungendo che “il sistema della rotazione colturale c’è sempre stato, sono solo cambiate le modalità, con la nuova norma che, anzi, consente una maggiore libertà agli agricoltori. Con la vecchia Pac se un agricoltore aveva 100 ettari, non poteva seminare grano sull’intera estensione, aveva l’obbligo di seminare sui 100 ettari 3 colture, una poteva essere grano e le altre 2 per esempio favino e ortaggi”.
Con la nuova Pac, invece, “se un agricoltore – spiega Cavallo – ha 100 ettari non è più tenuto a seminare 2 o più colture sui seminativi, a condizione che inverta l’anno successivo. Per esempio se decide di seminare 50 ettari dei 100 a grano, l’anno successivo deve seminarlo sull’altra parcella da 50 ettari, cioè deve avvicendare le colture per non impoverire il terreno”.
In Puglia, conclude il presidente regionale di Coldiretti, “in ragione di una deroga legata al clima caldo arido, l’agricoltore può anche seminare grano sui 100 ettari e l’anno successivo può rifarlo sul 65% della superficie seminata a grano e il 35% destinarlo ad altro. Abbiamo chiesto al Ministero delle Politiche Agricole un tavolo di confronto sui dati del primo anno di applicazione della nuova Pac per poter fare scelte e modifiche sulla base dei numeri e dell’andamento delle misure”.
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