BARI – Sarebbe stato travolto in retromarcia da uno stacker, un macchinario che viene utilizzato sulla banchina per agganciare i container che vengono caricati o scaricati dalle navi. Potrebbe essere questa la dinamica dell’incidente che ha causato la morte di Angelo Rossani, il 51enne deceduto nel pomeriggio di sabato al porto di Bari. L’uomo lascia moglie e due figlie. La dinamica dell’accaduto è al vaglio del personale dello Spesal, della capitaneria di porto e dell’autorità portuale oltre che della polizia del capoluogo.
All’incidente non avrebbe assistito nessuno a parte l’altro operatore che lavorava con Rossini al macchinario. Entrambi pare fossero lavoratori di grande esperienza. Il 51enne, che era dipendente di una cooperativa che fornisce manodopera al porto, la Nazario Sauro, è stato soccorso ancora in vita da personale del 118 ma è morto poco dopo. Il magistrato inquirente ha disposto il sequestro del macchinario. “Si continua a morire nei porti di tutta Italia e l’operatività nel porto di Bari è ad alto rischio per via degli spazi esigui sui piazzali”. È la denuncia congiunta che arriva da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che per oggi hanno indetto 24 ore di sciopero.
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