Il Governo ha aggiornato l’incontro coi sindacati sull’ex Ilva. Secondo quanto si apprende, un nuovo round è previsto dopo consiglio dei ministri del 28 dicembre.
”Stiamo assistendo allo spegnimento dell’azienda e questo Governo sceglie di farsi ricattare, non ci sono prospettive a questi tavoli, ma si punta solo a tirare avanti la carretta aspettando le decisioni della multinazionale – spiega Sasha Colautti dell’USB -. Questo Governo si subordina all’azienda, di fatto è il privato a decidere le politiche industriali del nostro paese: per noi è un fatto gravissimo che andrà contrastato”.
Il nuovo incontro si terrà tra il pomeriggio del 28 e la mattina del 29, ma, paradossalmente, “ci hanno detto che per loro l’assemblea dei soci non sarà un fatto risolutivo – continua Colautti -. Non hanno proposto niente e non danno nessuna indicazione né sul percorso né di ciò che fa l’azienda. Quanto che succede in questi incontri la dice lunga su quale sia la forza del Governo su questa azienda, che ormai sta spadroneggiando”, conclude il sindacalista.
Fiom, Fim e Uilm si rifiutano di lasciare Palazzo Chigi – I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm si rifiutano di scendere da Palazzo Chigi fino a quando il Governo non chiarirà la propria posizione in merito alla prossima assemblea dei soci e in generale rispetto al futuro di Acciaierie d’Italia. “La riunione non può finire con un ulteriore rinvio. Rimaniamo a Palazzo Chigi in attesa di spiegazioni dai ministri competenti sulle intenzioni del governo per il futuro dell’ex Ilva”, ha detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm dopo l’incontro.
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