Ex Ilva, ancora una volta la Corte UE boccia l’Italia. L’ex ministro all’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, interviene a Mattina Sud: “avevamo ragione 15 anni fa, quando avviammo il percorso per l’Aia”
Il presidente della Fondazione Univerde che da Ministro dell’ambiente avviò la procedura Aia (autorizzazione integrata ambientale ) perché l’Ilva rispettasse la salute dei lavoratori e dei cittadini tarantini esprime soddisfazione per il parere dell’avvocatura della corte europea che boccia le norme che limitavano i diritti alla salute e si complimenta con l’associazione “Genitori Tarantini” e il loro avvocato Maurizio Rizzo Striano nel 2007 presidente della commissione Aia. “Dopo 15 anni danno ragione alle azioni avviate quando ero ministro e avevo nominato l’avv.Rizzo Striano presidente della commissione Aia. Se Ilva e i vari governi avessero seguito le prime prescrizioni fornite dalla commissione Aia nel 2007 avremmo evitato di buttare miliardi di euro di danaro pubblico mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Il governo che ha sostenuto l’Ilva nel giudizio dinanzi alla Corte esce bocciato . Deve spiegare ora cosa intende fare per garantire davvero la salute pubblica. Basta scorciatoie e trucchi. Senza un vero impegno per ambiente e salute si finirà con la chiusura totale dell’impianto e migliaia di posti di lavoro persi per colpa dell’inettitudine del governo nell’imporre all’azienda il rispetto dei principi fondamentali ribaditi ora dall’ avvocatura”.
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