“Ringrazio il Presidente Matteo Renzi per l’accoglienza che mi ha riservato alla decima assemblea nazionale di Italia Viva a Roma, ma soprattutto per l’attenzione che ha voluto tributare a Taranto, alle sue battaglie e alla sua risalita”. Così Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, una volta ufficializzata la sua adesione a Italia Viva dopo l’addio, non senza polemiche, al PD.
“Mi onora, inoltre, che Italia Viva abbia voluto ricevere il mio contributo attraverso un incarico nei suoi organismi direttivi. In particolare, la possibilità di occuparmi a livello nazionale, da riformista, di deleghe come la transizione giusta europea e l’economia del mare, mi consentirà di rafforzare gli interessi della comunità ionica nelle sedi parlamentari, di consolidare le politiche del partito nella direzione della decarbonizzazione e dello sviluppo sostenibile. Una iniziativa che avevo già promosso, come noto, nella mia precedente esperienza partitica”, continua Melucci.
“Chi oggi specula a livello locale su questo desiderio di libertà, su questo rinnovato entusiasmo, su questo slancio verso una politica di alto respiro, dovrebbe limitarsi ai fatti, dovrebbe valutare le azioni concretamente compiute dalla mia amministrazione sul territorio”, prosegue il sindaco di Taranto.
“Per esempio, non si può negare come sulla questione ex Ilva, in tutti questi anni, da più parti spesso si sia speculato sulla disperazione delle persone, senza apportare alcun tipo di sostegno reale alla causa. Abbiamo assistito a formule sbrigative e fantasiose, inadeguate a risolvere la dicotomia che attanaglia questo territorio e che ha contrapposto a lungo la salute al lavoro. Mentre, l’Amministrazione comunale, nel perimetro dei pochi poteri riconosciuti dalla legge, è uno dei pochissimi soggetti che siano sistematicamente intervenuti, e con vigore, attraverso ordinanze sindacali, programmi, investimenti e numerose prese di posizione nette, anche innanzi ai giudici, provando ad incidere sulla rigenerazione urbana e ambientale, sul futuro socio-economico e, dunque, sulla necessità di diversificazione produttiva del territorio ionico. Perciò, dall’epoca del ministro Carlo Calenda, fino al Governo attuale, passando per altri dicasteri sulla carta guidati dal 2017 ad oggi da esponenti progressisti, si valuti correttamente la storia”, aggiunge Melucci.
“Io lavorerò insieme a tanti altri amministratori locali, perché Italia Viva possa diventare in breve tempo quella metamorfosi positiva della politica italiana, che tra gli estremi della irrealizzabile decrescita felice e la deleteria conservazione dell’economia dei fossili, costruisca nel mezzo le risposte innovative, con la scienza e la tecnologia, oltre che con i fondi europei, per garantire la giustizia intergenerazionale e l’inversione del declino nel nostro Paese Occorre rimettere al centro dell’agenda nazionale e comunitaria la traiettoria di Taranto. In definitiva, ritengo che simili iniziative politiche possano restituire il giusto protagonismo alla nostra comunità”, conclude Melucci.
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