ANDRIA – “Venite, l’ho accoltellata”. Con queste parole, Luigi Lionetti avrebbe detto ai soccorritori del 118 di aver ucciso la moglie 42enne, Vincenza Angrisano, davanti ai due figli di 6 e 11 anni. L’ennesimo femminicidio si è consumato in una casa rurale in affitto sulla Andria-Corato, la ex strada statale 98, oggi provinciale 231, a tre chilometri dal capoluogo della Bat. L’uomo avrebbe colpito più volte la moglie ad addome e torace senza lasciarle scampo, per poi chiamare il 118 e raccontare cosa aveva fatto.
Freddo e impassibile – Sul posto immediato l’intervento degli uomini del locale commissariato di pubblica sicurezza e del pm Renato Nitti della procura di Trani che ora dovranno comprendere il motivo del gesto. Probabilmente si tratta di motivi passionali. Lionetti sarebbe apparso agli inquirenti freddo, impassibile. La stessa sensazione che avrebbe avuto l’operatore del 118 che ha risposto alla chiamata e che in sottofondo avrebbe sentito le urla dei ragazzi presenti alla scena. Al momento i due figli sarebbero già stati presi in carico dagli psicologi del centro del trauma della Asl Bat. Il personale del 118, una volta sul posto, non ha potuto fare altro che constatare il decesso della donna. L’uomo sarebbe al momento in stato di fermo.
Trovata l’arma del delitto – È stata trovata e sequestrata l’arma bianca con cui Luigi Leonetti avrebbe ucciso sua moglie, Vincenza Angrisano. Saranno gli accertamenti disposti dalla Procura di Trani a confermare che si tratti di quella usata per il delitto. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo era in casa: prima di essere portato in caserma, avrebbe farfugliato alcune parole e assistito ai rilievi svolti dai militari della sezione investigativa scientifica che hanno scandagliato l’appartamento, dove la coppia viveva da quando Leonetti aveva deciso di sostituire il fratello come custode del rimessaggio attiguo all’appartamento.
Il fratello dell’omicida: “Ci ha rovinato la vita” – Il corpo della vittima, che era responsabile della sezione territoriale di una azienda che si occupa di prodotti per la casa, era in cucina. “Ci ha rovinato la vita, è la nostra vergogna”, ha detto uno dei sette fratelli di Leonetti. che con la moglie e un altro fratello ha raggiunto l’abitazione. “Mi ha telefonato, ma non ho risposto perché stavo lavorando. Chissà se l’aveva già uccisa”, ha dichiarato l’altro fratello. “Siamo preoccupati per i bambini”, ha aggiunto la zia dei piccoli, che hanno 6 e 11 anni ed erano in casa quando la loro mamma è stata uccisa. Il corpo della donna è a disposizione della autorità giudiziaria. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Francesco Chiechi.
”Lei voleva cambiare casa” – “Ultimamente tra loro due le cose non andavano bene, lei voleva cambiare casa. Lui la trattava male”. Lo ha detto una collega di Vincenza Angrisano. “Era la mia responsabile e quando ho saputo che era stata accoltellata a morte sono voluta venire qui per capire se davvero fosse lei”, ha aggiunto.
Sindaca Bruno: “Dolore immane” – “Il Consiglio comunale che solo pochi giorni addietro ha letto e scandito i nomi delle allora 103 donne uccise per mano di uomini dal primo gennaio 2023, ha dovuto brutalmente apprendere che l’ennesima vittima di femminicidio in Italia è di Andria. Sì, nella nostra Comunità si è consumato il terribile delitto: la 42enne travolta dalla furia omicida del marito è una nostra concittadina, ha calpestato le nostre strade, frequentato i nostri luoghi, ha dialogato con noi. I suoi figli sono i nostri bambini, seduti tra i banchi delle nostre scuole cittadine. Un femminicidio ad Andria. Anche ad Andria”. E’ quanto ha affermato Giovanna Bruno, sindaca di Andria, dopo la morte di Vincenza Angrisano, uccisa dal marito. “Una balorda e folle violenza una inaudita e irreversibile sopraffazione in nome di niente – ha aggiunto -. Non certo dell’amore, del rispetto, no. Non c’è giustificazione alcuna, non ci potrebbe mai essere: solo forte condanna per questo abominevole orrore. Non cerchiamola, non cercatela. Solo condanna. A nome mio personale e di tutta la città di Andria, sconvolta e incredula, ferita e attonita esprimo profondo, immane dolore, stringendo al petto, al mio petto di mamma, quelle fragili, impotenti creature, da quest’oggi orfane della loro mamma”, ha concluso la sindaca.
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