Bari-Venezia non è mai una partita banale. Le sfide tra i biancorossi e i lagunari hanno una storia che parte dalla fine degli anni ’20 e arriva fino ai giorni nostri, tra il 2-1 movimentatissimo al Penzo del ’99, lo spareggio per non retrocedere del 2003/2004, l’assenza dell’incrocio per 12 anni e gli ultimi incontri vinti dalla squadra di Mignani. Al San Nicola arriva una squadra fortissima, costruita per vincere il campionato, che se la Serie B finisse in questo momento sarebbe promossa in Serie A. L’attaccante finlandese Pohjanpalo la punta di diamante, i giovani americani Tessman e Busio i fari del centrocampo, mentre la difesa è comandata dall’ex Cagliari Giorgio Altare, che festeggiò al San Nicola, seppur dalla panchina, quella promozione dei sardi che sta lasciando tuttora strascichi nei biancorossi. Nel passato sono tante le sfide alla memoria dei tifosi baresi, che in casa hanno festeggiato 17 volte su 26, l’ultima delle quali nel match del 1 marzo scorso, portato a casa con un gol messo a segno da Bellomo. Alla memoria anche il 2-1 del Penzo del 24 gennaio 1999 con i gol di Maniero e Tuta, intermezzati dall’1-1 di De Ascentiis. Il precedente più doloroso, invece, è stato giocato in terra veneta il 19 giugno del 2004, quando Breiller e Biancolino condannarono il Bari alla Serie C, mai disputata per effetto del fallimento del Napoli in estate. Proprio da quel fallimento cominciava l’era De Laurentiis, che adesso ha la missione di risollevare il morale ai baresi dopo una prima parte di stagione piena di ostacoli di campo e comunicativi. La prima occasione è proprio Bari-Venezia.
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