In occasione dei Campionati Europei Senior, svoltisi lo scorso fine settimana nella splendida location del Sud Arena di Montpellier, l’European Judo Federation ha assegnato all’’arbitro tarantino Roberta Chiurlya il premio “European best femal referee”.
Riconoscimento che va ad arricchire il pingue palmares della pugliese, confermando il suo status di eccellenza nel ranking degli arbitri più blasonati della disciplina olimpica del judo: arbitro continentale nel 2011 a Instanbul; nel 2015 a Bangkok è stata la prima donna della Federazione Italiana Judo Lotta e Karate a potersi fregiare della qualifica di arbitro mondiale. Nel 2017 le è stato assegnato il premio “Best Female Referee”, conquistato anche nel 2018, 2020 e 2022. Nel 2020 ha ricevuto la convocazione per le Olimpiadi di Tokyo divenendo la prima donna italiana ad arbitrare nella competizione olimpica. A oggi è in lizza per i Giochi di Parigi 2024.
L’ennesima assegnazione del premio “Best Female Referee” per l’anno 2023 ci permette di definire Roberta Chiurlya come la ”donna dei Guinness”. Ha da sempre vissuto “respirando Sport” appartenendo alla categoria dei “figli d’arte”: suo padre Tonino è stato arbitro olimpico di Judo, la mamma Erminia Zonno è dirigente sportiva FIJLKAM, mentre il marito Riccardo Del Carlo è arbitro mondiale.
“Tutta la mia famiglia è coinvolta in questo sport: mio padre, mia madre e mio marito – dichiara Roberta Chiurlya -. Mi reputo fortunata perché chi è vicino a me condivide la stessa passione e comprende i sacrifici. Vivo in questo ambiente sin da piccolissima, ma non nascondo che l’essere “figlia d’arte” non è sempre facile da sostenere. Devi dimostrare più degli altri. Per questo motivo la mia famiglia in un primo momento ha anche cercato di dissuadermi. Per me sarebbe stato un sogno anche diventare solo arbitro mondiale mentre l’aver raggiunto questi obbiettivi oltre a ripagare i sacrifici mi permette di ripagare quelli della mia famiglia e vivere con loro questi indimenticabili momenti“.
“Anche nell’ambito professionale sono stata fortunatissima nell’incontrare persone meravigliose che mi hanno sostenuto – continua Roberta Chyurlia, che è un avvocato penalista -. Per lavorare nel settore penale bisogna essere sul posto e negli anni scorsi ho dovuto ridimensionare la mia attività. L’esperienza di avvocato penalista, settore in cui si trattano spesso situazioni particolari che non devono coinvolgerti emotivamente per non perdere lucidità, mi è stata utilissima perché è una delle caratteristiche fondamentali per un buon arbitro in qualsiasi disciplina sportiva, soprattutto nel judo! Devo ringraziare tutti i miei colleghi, in particolare l’avvocato Orlando, che in ogni momento ha sostenuto e supportato le mie scelte”, conclude.
Questa competenze hanno fatto sì che Roberta Chiurlya rivesta nella FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta arti Marziali) il ruolo di formatrice nazionale per gli ufficiali di gara italiani.
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