Un messaggio d’addio di poche parole scritto in francese e indirizzato alla famiglia: “È difficile sopportare quanto accaduto”. Un certificato medico datato 19 ottobre e la confessione ad alcune amiche. Sono questi gli elementi a disposizione della Procura di Lecce per chiarire se sia stata una violenza sessuale, subita qualche giorno prima, a originare il suicidio della 21enne studentessa francese, scoperto domenica sera in un’abitazione del capoluogo salentino.
La Polizia Scientifica della Questura di Lecce ha eseguito rilievi nell’appartamento, procedendo anche ad alcuni sequestri: pc, cellulare e altri dispositivi tecnologici. Nella giornata di mercoledì 25 ottobre, Rosaria Petrolo, pm titolare dell’inchiesta, dovrebbe conferire l’incarico per eseguire l’autopsia.
E’ stato uno studente straniero che condivideva l’appartamento con la vittima a lanciare l’allarme domenica sera, dopo aver trovato il corpo senza vita della ragazza, che ha deciso di farla finita impiccandosi. La Polizia ha già parlato con alcune colleghe della studentessa, alle quali la 21enne avrebbe confessato di aver subito una violenza sessuale.
Nella camera da letto della giovane è stato trovato il messaggio scritto su un diario. “E’ difficile rimanere soli e sopportare quello che è accaduto. Non è colpa di nessuno, non ce l’ho con nessuno”. Frasi brevi. Forse per nascondere un malessere interiore che l’affliggeva e da cui non riusciva a liberarsi. Risposte a questi interrogativi, e soprattutto all’ipotesi che la ragazza possa essere stata violenta, gli investigatori cercheranno di darle anche approfondendo i risultati della visita medica a cui era stata sottoposta la ragazza dopo la violenza.
Il 19 ottobre la studentessa si sarebbe recata al pronto soccorso e ai medici avrebbe raccontato dell’abuso subito, ma che non avrebbe comunque denunciato anche dopo i controlli eseguiti in ospedale. I medici, a quanto si apprende, avrebbero rilevato gli abusi, termine che verrebbe usato nel certificato, e consigliato alla 21enne il percorso da seguire. La studentessa, però, avrebbe scelto la via del silenzio, almeno con gli inquirenti. E si sarebbe rifiutata anche di eseguire i prelievi biologici consigliati dai sanitari. Ad alcune amiche, invece, avrebbe confessato di essere stata abusata nell’appartamento in cui viveva da settembre.
Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento, ha comunicato di aver annullato in segno di lutto tutti gli eventi programmati per i prossimi giorni. Lo stesso Ateneo ha messo a disposizione della famiglia, che giungerà in serata in Puglia, un referente.
Sulla vicenda della studentessa, che aveva scelto Lecce per il programma “Double Degree” del corso di laurea in Scienze filosofiche, è intervenuto anche il sindaco Carlo Salvemini. “Da padre sono rimasto profondamente colpito e addolorato da quanto accaduto – ha detto -. In questo tempo presente le nostre ragazze e i nostri ragazzi, soprattutto negli anni dell’adolescenza e della giovinezza, hanno fragilità e bisogni che dobbiamo saper ascoltare, sostenere, accompagnare per evitare che si sentano soli e sopraffatti di fronte ad alcune situazioni limite. Un impegno che deve vederci coinvolti tutti, ognuno nel proprio ruolo e secondo le proprie possibilità”.
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